Primare nel Pd, argomento “caldo” tra i democratici: ci saranno elezioni a Bologna, Napoli e Torino. E forse nazionali. Fassino dà il via alle primarie del capoluogo piemontese.
Bonaccini: primarie per candidati nazionali. ”Se si dovesse andare alle elezioni politiche con questa orrenda legge elettorale, il Pd dell’Emilia-Romagna proporra’ di fare le primarie per scegliere i candidati”,dice il segretario regionale Stefano Bonaccini, a ‘Prossima fermata Italia’ l’iniziativa dei rottamatori a Bologna. ”La cosa importante quando si fanno le primarie – ha detto – e’ che non devono essere un’occasione di divisione. Dal giorno dopo l’avversario diventa la destra”.
Civati: basta “però” sulle primarie
”Vorrei che non ci fossero piu’ ‘pero” sulle primarie, mi sembra bizzarro fare pubblicita’ negativa a questo strumento”. Chiosa Pippo Civati, consigliere regionale del Pd della Lombardia e animatore del gruppo dei ‘rottamatori’ all’incontro bolognese, visto che che domenica prossima si scegliera’ il candidato sindaco del centrosinistra. ”Io detesto – ha esclamato Civati – il partito democratico quando non fa il partito democratico, strategie e tattiche lo stanno ammazzando”.
Rottamatori, non c’era Renzi
Il treno di ‘Prossima fermata Italia’, quello dei ‘rottamatori’, messo in moto a Firenze da Matteo Renzi e Pippo Civati, ha fatto tappa a Bologna. Una convention con molte persone, ma più breve (un pomeriggio) e focalizzata sui temi bolognesi (a sette giorni dalle primarie del centrosinistra) di quella della Stazione Leopolda di Firenze. Non c’era Matteo Renzi, dopo le divergenze con l’altro ‘rottamatore’ Civati. Il consigliere regionale lombardo ha pero’ rassicurato il sindaco di Firenze che il movimento di ‘Prossima fermata’ non si trasformera’ in una corrente, ”semmai siamo un lago”.
A Torino partono le primarie. Con Fassino
Tutto questo però mentre le primarie partono. Proprio oggi Piero Fassino ha iniziato la sua campagna in vista delle primarie per scegliere il sindaco di Torino e che si svolgeranno il 27 febbraio. Fassino ha scelto il Lingotto e ripreso il titolo del bel film di Eastwood “Gran Torino” per il battesimo ufficiale. “Scommettere su una città che sia all’altezza della sua grandezza”. “Torino è la mia citta’. Penso sia giusto mettere a disposizione la mia esperienza, ciò che ho conosciuto, imparato e realizzato e che possa consentire di dare a Torino una guida forte e autorevole. Essere sindaco di Torino non è meno importante che fare il ministro, perche’ vuol dire essere a capo di una grande citta’ che pesa su destino dell’Italia”.
Fassino: voto torinese avrà peso nazionale
Il candidato dice di avere in mente tre parole chiave: innovazione, fraternità, accoglienza. E ribadisce che le amministrative torinesi avranno una forte eco nazionale.”Considerata la crisi politica e morale in atto, nel crepuscolo di una destra non piu’ all’altezza” per Fassino le elezioni torinesi rilanceranno la questione del Nord”.
L’Unità 17.01.11