Giorno: 15 Gennaio 2011

«Il patto diseguale», di Massimo Giannini

La vera sfida di Mirafiori comincia adesso. Sapremo solo a notte fonda l´esito del referendum . Ma quando il nuovo paradigma della modernità impone una riscrittura così radicale del patto tra Capitale e Lavoro, rifondandolo sullo scambio disuguale e asimmetrico tra un salario e il nulla, l´esito sembra scontato. «Vinceranno i sì, anche se in molti avrebbero preferito votare no», era la previsione della vigilia. I primi voti scrutinati danno un risultato diverso, con i sì e i no in bilico intorno al 50%. Già questo sarebbe un risultato clamoroso, che potrebbe far saltare tutti gli scenari. Con la sua consueta, lapidaria schiettezza, l´amministratore delegato del Lingotto Sergio Marchionne aveva spiegato la sua linea: se prevalgono i sì andiamo avanti con l´investimento e diamo una scossa all´Italia, se prevalgono i no ce ne torniamo a festeggiare a Detroit e ce ne andiamo a fare auto in Canada. Una posizione «win-win»: io vinco comunque. La realtà è assai più complessa. In attesa di capire l´esito della consultazione, qualcosa si può dire subito. Su due punti fondamentali: …

«L'eredità che resta all'Italia», di Luigi La Spina

Conclusa la votazione sul futuro di Mirafiori e in attesa di conoscerne il verdetto, si può osservare che l’altissima affluenza alle urne ha testimoniato la profonda consapevolezza dell’importanza di questa scelta per i destini individuali e concreti sia dei 5500 lavoratori direttamente interessati, sia per tutti coloro che, fuori da quei cancelli, sanno che anche la loro sorte è legata allo sviluppo produttivo di quella fabbrica. Ma costituisce anche il segnale di come sia stato compreso pure il valore simbolico che ha ormai assunto questo risultato, caricato inoltre, nei giorni scorsi, da una discussione a volte troppo astratta, con toni esasperati e inquinati da pregiudizi ideologici e polemiche strumentali. Era forse inevitabile, del resto, una reazione così accesa alla proposta Fiat per Mirafiori perché non si può sottovalutare la sua forte carica innovativa, anche oltre gli stretti confini delle relazioni industriali, almeno per due motivi: la chiarezza con la quale si sono poste le condizioni all’Italia di un mercato globalizzato e altamente competitivo, quale quello dell’auto, e l’impossibilità di risolvere il confronto con le vecchie …

"Auto, carne, energia L'inquinamento è maschio", di Andrea Tarquini

Studio svedese raffronta i consumi e le abitudini di uomini e donne. Dallo scarso uso dei trasporti pubblici alle predilezioni alimentari, fino all’attitudine al fumo e all’alcol, emerge una netta differenza di impatto ambientale tra i due sessi. La differenza tra i sessi non si misura soltanto con l’aggressività maschile, di solito superiore a quella femminile, ma nel rapporto ben diverso di uomini e donne con l’ambiente. Sono i maschi, almeno in Europa, i veri nemici dell’equilibrio ecologico. Lo afferma almeno uno studio effettuato dalla Defence Research Agency svedese, e pubblicato dalla rivista Energy Policy. Studio compiuto da due donne, Riitta Raty e Annika Carlsson-Kanyama, secondo cui per le loro abitudini alimentari, di uso dell’auto o di viaggio in genere, e di consumi gli uomini causano molto più delle donne un’alta produzione di emissioni. Soprattutto a causa della smodata passione per le automobili e il maggior consumo di carne, abitudini che sembrano accomunarli in tutto il Vecchio continente, dalla Scandinavia al Mediterraneo. Secondo i calcoli della ricerca gli uomini, specie se single, hanno abitudini che …