«Rifugiati. L’Italia sempre più ostile», di Marco Pacciotti
Rari nantes in gurgite vasto” ovvero “sperduti naviganti nell’immenso gorgo”. Così Virgilio descriveva Enea e i suoi in vista dell’approdo sulle coste laziali. Enea e il suo manipolo di donne e uomini erano degli sconfitti in cerca di un luogo dove sopravvivere. Degli autentici profughi di guerra! L’epica letteraria offusca questo dato, ma è così. Proviamo a pensare se fossero esistiti allora i respingimenti in mare. Volendo credere al mito, probabilmente Roma non sarebbe mai esistita. Di uomini e donne rifugiati o sfollati, oggi nel mondo ce ne sono oltre 43 milioni. Migranti forzati, percepiti dal nostro opulento occidente come una minaccia per il nostro benessere. Una falsità. La giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato, che la Chiesa celebra il 16 gennaio, dovrebbe servire, fra l’altro, a dare una corretta informazione e a smuovere le nostre coscienze. Questo popolo in fuga rappresenta solo una minoranza “fortunata” rispetto alle centinaia di milioni che invece non riescono a fuggire da guerre, persecuzioni e carestie. Fondamentale quindi mobilitarsi a sostegno di quelle organizzazioni che sostengono “l’urto” e …