"La politica come merce nell'era del berlusconismo", di Aldo Schiavone
Mentre il calibrato e studiatissimo allontanarsi di Tremonti sta aggiungendo un´altra spinta – decisiva? – alla frana del sistema di governo varato dal centrodestra dopo la vittoria del 2008, il Presidente del Consiglio non sembra saper far altro che parlare al Paese di comunisti e di magistrati: non della crisi da cui non si riesce a venir fuori, non dei giovani cui non si è capaci di offrire prospettive, non di lavoro e di produzione nel mondo che ci aspetta, ma solo delle ossessioni che non hanno mai smesso di accompagnarlo, e che in altri tempi era stato in grado di trasformare in parole d´ordine per una mobilitazione emotiva di massa tanto inconcludente quanto vittoriosa. In realtà, oltre ai suoi fantasmi, c´è però un altro tema che prende in questi giorni Berlusconi: la sua personale “campagna acquisti” di parlamentari d´ogni provenienza, nell´estremo tentativo di dare spessore a una maggioranza esigua fino all´inconsistenza. Sbaglieremmo, se liquidassimo l´ostinazione con cui questo sforzo viene reiterato spiegando tutto soltanto con la disperazione dell´ultima ora, con un deficit strategico che …