"Un paese contro la propria storia", di Cesare Martinetti
Il presidente Napolitano ha ragione, l’Italia non sa comunicare la sua storia e il senso di se stessa. Chi ha vissuto anche solo per un breve periodo all’estero, lo sa. Il caso Battisti ne è la dimostrazione. «Non siamo riusciti a farci capire». È vero, perché il nostro Paese – e i giorni del tricolore coincidono simbolicamente con questo caso – non ha una storia condivisa, ognuno la vive a suo modo, possibilmente contro gli altri. È come se sul nostro suolo si giocasse una partita senza fine: guelfi e ghibellini, berlusconiani contro antiberlusconiani. Ma sarebbe sbagliato interpretare le parole pronunciate ieri dal Presidente della Repubblica come un attacco al governo. Piuttosto si tratta di un’amara riflessione, critica e – crediamo – anche autocritica per la porta in faccia presa da un governo definito «amico» come quello brasiliano a causa del nostro pessimo costume. Quando un italiano viene intervistato da giornali o media stranieri, è difficile che sfugga alla denuncia condita da ironia per il proprio Paese. Un atteggiamento diventato ormai caricaturale da quando è …