Giorno: 8 Gennaio 2011

Conversando con Clint Eastwood «No, non c’è religione quando incontriamo la morte», di Alberto Crespi

L’appuntamento è alle 21 di giovedì sera. Davanti a un telefono negli studi di RadioRai, la storica sede di via Asiago. Chicca Ungaro, della Warner Italia, ha fornito alla casa madre di Burbank il numero della messa in onda e ci ha tranquillizzati: alle 21, Clint chiamerà. Intorno alle 20.30, cominciamo ad aggirarci intorno a quel telefono. C’è tutta Hollywood Party – perché l’intervista con Clint Eastwood, in finta diretta da Los Angeles, è per la trasmissione di cinema di Radio3 della quale chi scrive è uno dei conduttori. C’è Giovanni Piperno, il bravo documentarista che in questa settimana ha esordito come conduttore; c’è Efisio Mulas in arte Claudio De Pasqualis, personaggio leggendario della trasmissione. Siamo tutti lì di fronte a un telefono che forse suonerà. Il pessimismo congenito ci mette in fibrillazione. E se Clint cambia idea? E se casca la linea? E se chiama ma risponde a monosillabi? Se ci dice «make my day», come l’ispettore Callaghan, e poi spara un colpo di 44 Magnum? Finché quel telefono non suona, non ci crediamo. …

"Oltre Silvio, le riforme", di David Sassoli

La fotografia del paese è impietosa e anche un negazionista come Tremonti ha dovuto ammetterlo: scivolando ancor più verso il basso, con nuovi esclusi e vecchi mandarini, ogni tentativo di ripresa sarà ancora più difficile. A forza di tentare rincorse potremmo ritrovarci senza fiato. A due anni dall’esplosione della crisi, il sistema Italia rischia di frantumarsi, con un governo non in grado per i numeri ormai ridotti di sostenere riforme urgenti e impegnative. Ha fatto bene ieri Pierluigi Bersani a scrivere che il paese «non può accettare di essere narcotizzato dal chiacchiericcio politicista», ma ha necessità di «cambiare l’agenda» guardando oltre Berlusconi. E cosa c’è “oltre Berlusconi”, in questa fase storica, con i problemi che ci ritroviamo, con i giovani disoccupati che aumentano di mese in mese, aziende in forte crisi, bilanci familiari in rosso, un divario fra ricchi e poveri mai conosciuto nell’età contemporanea, un assetto istituzionale fragile e ridondante che genera una sfiducia crescente nelle capacità del sistema democratico di far quadrare i conti nel rapporto fra persona e comunità? Il Pd, dopo …

"Il fantasma di Tremonti", di Massimo Giannini

La «cena degli ossi». Gli ultimatum di Bossi. Il complotto dei «rossi». Sono tanti gli spettri che turbano i sonni del presidente del Consiglio. L´ipotesi che la Consulta non dia via libera alla legge sul legittimo impedimento, riaprendo la caccia dei «pm al servizio dei comunisti», è tutt´altro che campata in aria. L´aut aut del leader della Lega, o il federalismo entro il 23 gennaio o si va al voto, è tutt´altro che uno scherzo. Ma sullo sfondo, c´è un altro spettro che lo inquieta di più perché, per sventura politica e congiuntura economica, li sintetizza tutti: è Tremonti. Il «fantasma di Giulio» è la nuova ossessione del Cavaliere. La sua paura è che il «genio dei numeri» diventi il «capo dei congiurati», per sostituirlo a Palazzo Chigi. Ogni mossa del superministro viene letta dal premier come un tentativo di sabotare il suo governo e di affossare la sua leadership. Basta che Tremonti si attovagli con i vertici del Carroccio in Cadore. Basta che neghi risorse ad Alfano o alla Gelmini. Basta che dica «la …

"150 candeline per ricordare che lo stato siamo noi", di Michele Ainis

Se 150 anni vi sembran pochi, forse non avete tutti i torti. Se l’unità nazionale è ancora una creatura acerba, nonostante abbia un secolo e mezzo di vita sul groppone, dev’esserci pure una ragione. Intanto si moltiplicano gli effetti di questa condizione, ciascuno può stilarne un inventario. La reazione scomposta del ministro Bossi alle parole pronunciate dal presidente Napolitano sulla necessità di rispettare il tricolore. Il caso Battisti , con la sua coda di reazioni goffe e tardive da parte del governo, mentre i partiti inscenavano proteste davanti a pochi passanti infreddoliti (a Firenze cinque in tutto), e badando bene a non confondere le truppe. Insomma uniti sì, ma senza esagerare. La commistione fra pubblico e privato, riassunta dalla doppia residenza da cui governa Berlusconi: in quella pubblica (palazzo Chigi) incontra gli ospiti stranieri, in quella privata (palazzo Grazioli) riceve i suoi ministri, mentre ai sindaci tocca viaggiare fino ad Arcore, com’è successo a Renzi. La sfiducia nelle istituzioni del paese da parte delle stesse istituzioni: l’ultimo episodio si deve al ministro Bossi, che ha …

«Il governo non c’è. Sia l’opposizione a fare proposte concrete», di Laura Matteucci

Nei prossimi mesi la situazione difficilmente migliorerà: la ripresa è debole, le imprese fragili, e il dualismo tra il lavoro protetto e il lavoro senza alcuna rete di protezione tenderà a rafforzarsi. Prima della recessione solo 3 su 10 nuovi contratti erano a tempo indeterminato, ma adesso siamo a meno di 1 su 10. Tutto questo nell’assenza totale di politiche pubbliche a sostegno del lavoro, giovanile in particolare». L’economista Tito Boeri, docente alla Bocconi, tra i fondatori del sito lavoce. info, commenta gli ultimi i dati Istat: «Confermano un fatto molto preoccupante, la posizione relativa dei giovani, il cui tasso di disoccupazione è tre volte e mezza quello degli over 25». Impensabile che un governo in agonia promuova riforme efficaci. Dunque, nessuna via d’uscita? «L’appello è per l’opposizione, perchè prenda in mano la situazione con proposte concrete. E vale anche per i sindacati, che hanno non poca responsabilità rispetto al dualismo del nostro mercato del lavoro. Il Pd sembrava orientato a promuovere alcune riforme, ha dimostrato più d’una apertura rispetto alla proposta del contratto unico …

"Se la Fiat detta legge", di Giorgio Galli

La vicenda Fiat Mirafiori ha un’intrinseca complessità: rinvia a questioni in materia di lavoro, come la legge – o un accordo tra le parti sociali – sulla rappresentanza sindacale. Rinvia a considerazioni tattiche sull´opportunità di firme più o meno tecniche, sull´esigenza – di cui un sindacato può farsi carico – di restare in fabbrica anche a prezzo di sottoscrivere un accordo svantaggioso; e rinvia anche a temi di politica industriale, come le responsabilità dell´azienda nelle difficoltà della Fiat. Ma non vi è dubbio che il nucleo di problemi più scottante è quello che verte sul rapporto fra politica (democratica) ed economia. E da questo punto di vista tutti sanno che siamo arrivati a un cambio di orizzonte, a una trasformazione di paradigma; che cioè il caso Fiat è oggi il baricentro su cui convergono le linee di tensione, di crisi o di evoluzione, del sistema-Italia. Lo sa il governo, che saluta con favore l´isolamento della Fiom, gli scontri dentro la Cgil, l´imbarazzo del Pd, le ammaccature subite dalla stessa Confindustria; che per bocca del ministro …

Si continua a morire perché si crede

La persecuzione all’inizio del 2011 tocca specialmente i cristiani ma purtroppo l’intolleranza religiosa è un seme velenoso che ha generato un albero dai molti rami, tutti pericolosi. Dal PD mozione alla Camera e risoluzione al Parlamento Europeo. La persecuzione all’inizio del 2011 tocca specialmente i cristiani ma purtroppo l’intolleranza religiosa è un seme velenoso che ha generato un albero dai molti rami, tutti pericolosi. Nelle varie parti del mondo tutti sono vittime: cristiani, musulmani, ebrei, indù, buddisti, così come le confessioni religiose più piccole. Il Partito Democratico in questi giorni si sta impegnando per fermare l’escalation delle violenze contro i cristiani in diverse aree del mondo, le ultime in Egitto e Nigeria: rifiutiamo l’indifferenza come il semplice cordoglio. “La libertà religiosa è un diritto fondamentale dell’uomo e non possiamo consentire che venga violato in modo sistematico. Abbiamo presentato una mozione in Parlamento (qui il testo integrale) affinché il governo abbia un forte sostegno nelle iniziative urgenti da prendere – annuncia il deputato del Pd Giuseppe Fioroni – per questo, è indispensabile che il ministro Frattini …