«Mi auguro che l’esempio di Forlì venga seguito anche altrove, in tutte le parti del paese, come Milano, Venezia e Verona, affinché, al pari della Romagna, sappiano come divennero italiane». Con queste parole il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in visita nella città romagnola per le celebrazioni del 150esimo dell’Unità d’Italia, ha auspicato una riscoperta delle radici storiche locali e della coscienza unitaria in tutte le parti del paese.
Il presidente della Repubblica ha preso spunto, elogiandolo, dall’intervento del sindaco di Forlì Roberto Balzani che al teatro Fabbri, dov’era previsto l’incontro con Napolitano, anzichè un rituale intervento ha fatto un racconto, con immagini, musiche e interpretazioni sceniche su “come fu che la Romagna divenne italiana”. «Un modo – ha detto Napolitano – di avere coscienza delle proprie radici, del proprio contributo al voto unitario» che ha saputo, secondo il presidente, «far rivivere questa sua storia nel modo più efficace. Un esempio che mi auguro venga seguito altrove».
Balzani, nella sua rappresentazione, ha ripercorso alcune tappe del Risorgimento romagnolo che sono sfociate poi nel processo che ha portato all’unità d’Italia, a cominciare dalla grande fuga di Garibaldi che, attraversando queste terre, creò un grande sentimento patriottico. Ed ha ricordato e tratteggiato, tracciando anche un quadro dei caratteri regionali, figure significative di patrioti romagnoli, come Piero Maroncelli, Leonida Montanari, Primo Uccellini, Aurelio Saffi, Felice Orsini e Luigi Carlo Farini.
Il giorno dopo le polemiche scaturite dalle affermazioni del leader della Lega Nord Umberto Bossi sulle celebrazioni dell’Unità d’Italia, Leoluca Orlando, portavoce dell’Idv, torna sul tema: «Dopo le parole di Napolitano ci auguriamo che non si ripetano più quei tentativi, antistorici e dannosi, di attentare all’unità del nostro paese. Se la Lega ha veramente a cuore un federalismo che si ispiri agli ideali di responsabilità e unità – prosegue Orlando – colga l’occasione e ascolti il monito del Capo dello Stato. Bossi e i suoi la smettano di assumere comportamenti che sono offensivi verso quanti, dal sud al nord, vivono l’orgoglio di essere italiani». «L’insistenza della Lega ad avere atteggiamenti di offesa verso la bandiera e l’unita rende assolutamente irricevibile qualunque tipo di federalismo», conclude.
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