«Riforma Gelmini. La sostanza del sistema che tagliando lo studio macina le generazioni», di Benedetto Vertecchi *
L’orario di funzionamento della scuola equivale a quello delle lezioni. Così, colpevolmente, si tralascia il resto delle attività educative. Ovvero l’interazione tra studenti e quella con gli insegnanti, e lo sviluppo di progetti che richiedono il congiungimento di pensiero e azione Occorre chiedersi se la legge approvata in via definitiva dal Senato qualche giorno prima di Natale costituisca solo una razionalizzazione (almeno nelle intenzioni di chi l’ha promossa) nel funzionamento del sistema universitario o se ad essa si colleghino implicazioni molto più ampie, e tali da configurare nel complesso un cambiamento sostanziale del ruolo che gli studi superiori hanno finora assunto nel sistema educativo e, più in generale, nella società. Una razionalizzazione comporta, infatti, che si sia in grado di incidere sul funzionamento del sistema: ma questo obiettivo, che suppone siano effettuati investimenti consistenti, appare rinviato a tempi migliori. Viene quindi da pensare che l’intento realmente perseguito sia stato il secondo, e cioè la sostituzione del modello degli studi superiori derivante dalla tradizione universitaria con una diversa concezione della quale si incominciano a vedere i …