L´insegnamento “potenziato” della lingua straniera non è andato a segno. Colpa di tagli e burocrazia
Flop dell´Inglese potenziato alla scuola media. L´opzione, annunciata dal ministro dell´Istruzione Mariastella Gelmini nel 2008 come una delle grandi novità della riforma, sparisce dai moduli di iscrizione per l´anno scolastico 2011/2012. E per quest´anno i numeri raccontano di un autentico fiasco. Insomma: la “I” di Inglese, architrave dell´ultimo programma elettorale del governo Berlusconi per la scuola, stenta a decollare. Almeno nella secondaria di primo grado. Tra pastrocchi normativi e tagli agli organici, sembra che le scuole medie non riescano proprio ad attivare l´Inglese potenziato. Il dato di quest´anno è emblematico: soltanto il 2 e mezzo per cento degli alunni che frequentano la prima media, studiano 5 ore di Inglese, anziché tre di Inglese e due di una seconda lingua comunitaria. L´anno scorso, nel 2009/2010, ancora meno. Nella stragrande maggioranza delle classi italiane, il 96 per cento, si studiano tre ore di Inglese e due di seconda lingua comunitaria. Mentre, nella restante parte delle classi (l´uno e mezzo per cento) di lingue straniere se ne studiano addirittura tre. La comunicazione a singhiozzo da parte del ministero non ha certamente aiutato le famiglie italiane a conoscere l´opportunità offerta. E neppure i tagli al personale. Ma forse i collegi dei docenti non si muovono per evitare di fare saltare i colleghi di Francese, Tedesco e Spagnolo. Lo scorso 30 dicembre, il ministero dell´Istruzione ha emanato la consueta circolare sulle iscrizioni al prossimo anno scolastico: il 2011/2012. Ma sull´Inglese potenziato neppure una parola. L´opzione ha sempre avuto vita difficile. Prima ancora che venisse ufficializzato dal decreto di riordino del primo ciclo di istruzione (marzo 2009), l´Inglese potenziato venne inserito nella circolare del gennaio 2009 sulle iscrizioni all´anno scolastico 2009/2010. Bastò un semplice ricorso al Tar Lazio da parte di alcune associazioni per bloccare tutto. Poi, ad agosto dello stesso anno, il Consiglio di stato diede il via libera alle 5 ore settimanali di Inglese. Ma a gennaio del 2010, in occasione delle iscrizioni al corrente anno scolastico, il 2010/2011, il ministero si dimenticò di inserirlo nei moduli che avrebbero dovuto guidare le scelte delle famiglie. E di fronte all´obiezione sulla permanenza della possibilità di scelta da parte dei genitori il ministero precisò che “in presenza delle condizioni previste, le richieste delle famiglie di ottenere l´insegnamento d´inglese potenziato, presentate in sede d´iscrizione, potranno essere soddisfatte”. Ma allora, perché non prevederlo nei moduli? Forse perché i tagli imposti dal ministro dell´Economia, Giulio Tremonti, lo rendono quasi irrealizzabile? Al di là delle richieste dei genitori, per attivarlo occorre accertarsi che potenziando l´Inglese in una classe nessun docente di Francese, Tedesco o Spagnolo perda la cattedra. E con i chiari di luna che attraversano la scuola non è facile evitare esuberi: quest´anno, senza potenziare troppo l´Inglese, hanno perso la cattedra circa 130 insegnanti di Francese e Tedesco.
da Repubblica