Anno: 2010

I parlamentari modenesi: un Paese senza guida

Voto di fiducia, la preoccupazione dei 6 eletti alla Camera e al Senato. Al voto in Parlamento sulla fiducia al governo hanno partecipato oggi anche i 6 parlamentari modenesi del Pd: i senatori Barbolini e Bastico, gli onorevoli Ghizzoni, Levi, Miglioli e Santagata. Ecco i loro commenti a caldo al termine delle votazioni in Senato e alla Camera. Barbolini: “Il voto di oggi, al Senato ma soprattutto alla Camera, certifica la sussistenza del governo ma non l’esistenza di una maggioranza per guidare il Paese. Il dibattito in Senato, dove la fiducia era scontata, ha dimostrato la lontananza di Pdl e Lega dalla grave crisi sociale, economica, morale del Paese. Resta la necessità di una svolta che chiuda la stagione del berlusconismo e restituisca serenità, fiducia e speranza agli italiani. Il Pd continuerà a lavorare per questo”. Bastico: “E’un voto di fiducia che non garantisce un governo autorevole per il paese. E’ un voto di fiducia che, se non sarà sostenuto da un rapido allargamento della maggioranza, porterà il Paese rapidamente alle elezioni, in un contesto …

Un Governo clinicamente morto

Il governo ottiene 314 voti. 311 i voti a favore della sfiducia, 2 gli astenuti. Bersani: “Il governo non c’è più. Abbiamo ottenuto il massimo”.(pubblichiamo tutti gli interventi in aula dei nostri senatori e deputati). “Non cambia nulla il Governo non ce la fa. La crisi politica esce drammatizzata”. Cosi’ il segretario del Pd Pier Luigi Bersani commenta la fiducia ottenuta dal Governo. Bersani rivendica l’impegno del Pd per tentare di far cadere il Governo: ”Abbiamo ottenuto il massimo in questo momento, è un governo clinicamente morto”. Il leader Pd respinge anche ipotetiche accuse di aver sbagliato a dialogare con Fini e Casini: ”Non vedo lo sbaglio, la maggioranza aveva 60-70 voti di vantaggio e ora ne ha solo tre”. Pier Luigi Bersani intervenendo in aula alla Camera avvisava il premier: “Noi siamo tranquillissimi perché comunque vada oggi per voi sarà una sconfitta, sarà una vittoria di Pirro. Lei, presidente non è più in grado di governare e con un voto in più insegue l’instabilità pilotata per guidare la macchina verso le elezioni. Siamo davanti …

Mozione di sfiducia: dichiarazione di voto di Pier Luigi Bersani

Signor Presidente, cari colleghi, noi voteremo questa sfiducia con convinzione e con compattezza, secondo le motivazioni che sono state espresse qui dagli onorevoli Letta, D’Alema, Fassino, Veltroni e Bindi, e con argomenti che abbiamo avuto modo di ribadire in una grande manifestazione popolare. Ho sentito ieri l’onorevole La Loggia dire che è stata una manifestazione malriuscita. Questa è la prova che conferma che lui non c’era. La cosa ci tranquillizza e ci rasserena (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). In questi momenti si dice anche che siamo davanti ad un voto incerto. A pochi minuti dal voto, esso è ancora incerto. La conta è mobile. Certe «botteghe» non chiudono mai, sono aperte H24 anche in questi minuti (Commenti dei deputati del gruppo Popolo della Libertà). Tuttavia, questa incertezza, se ci pensiamo, ha una singolare caratteristica: mentre essa per la sedicente maggioranza è motivo di agitazione e di ansia, noi dell’opposizione siamo tranquillissimi. Vede, signor Presidente del Consiglio, comunque vada, per voi sarà una sconfitta (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Signor Presidente del …

"2011, il pendolare resta a terra. Meno treni e pochi fondi, è allarme", di Giovanni Valentini

Il rapporto Legambiente: per il prossimo anno mancherà la metà delle risorse. In Italia ogni giorno 2 milioni 700 mila viaggiatori si spostano in treno. L’annuncio delle Ferrovie: 154 convogli a lunga percorrenza sono in perdita e verranno eliminati. Mentre le nostre Ferrovie dello Stato sbarcano in Germania, acquisendo il 5% della società che gestisce le linee dei pendolari tedeschi, il 2011 rischia di diventare l’anno nero per i pendolari italiani e per il trasporto ferroviario nel nostro Paese. Sono 2 milioni e 700 mila in Italia i viaggiatori che ogni giorno prendono il treno per motivi di lavoro o di studio e negli ultimi due anni sono aumentati dell’11,5%, circa 300 mila persone in più. Ma, in base al Rapporto Pendolari 2010 compilato da Legambiente che la Repubblica è in grado di anticipare, la riduzione delle risorse disponibili e quindi il taglio dei collegamenti minacciano di provocare nel prossimo anno un salto nel buio nel trasporto nazionale su rotaia. I vertici delle Ferrovie hanno annunciato nei giorni scorsi che verranno eliminati 154 treni a …

"Mafia e pizzo ecco le prime conversioni", di Francesco La Licata

Quindici palermitani taglieggiati che mandano in galera una banda di mafiosi agguerriti – addirittura i resti della «famiglia» Lo Piccolo – è senz’altro una buona notizia. Specialmente in pieno periodo natalizio, quando Cosa nostra scatena i suoi esattori. Li manda a «mungere» commercianti e imprenditori, spacciando le estorsioni per «donazioni volontarie» da destinare ad «auguri per i picciotti in galera». Una farsa che si ripete a Pasqua, con le stesse caratteristiche. Ma questa volta niente auguri ai «picciotti», semmai una retata natalizia. Ed è un risultato importante – come fanno notare i magistrati della Procura di Palermo – soprattutto perché, per la prima volta, i riscontri alle risultanze investigative vengono proprio dalle vittime. Non capita tutti i giorni, nella latitudine siciliana, di poter fornire ai giudici elementi di prova prodotte dal racconto delle parti lese. Senza queste collaborazioni clamorose, le indagini avrebbero sofferto della solita preponderanza di indizi, rispetto alle prove certe: la malattia cronica di cui soffrono i processi di mafia. Ma non è soltanto l’aspetto giudiziario – che pure ha la sua importanza …

Il governo di nascosto vuole nascondere Sky

Mentre tutte le attenzioni sono sulla fiducia, il governo continua a sbarazzarsi della concorrenza alle aziende del premier. Ora, ritocca a Sky. Cosa succede mentre tutta l’attenzione mediatica è concentrata sulla fiducia al governo Berlusconi? Mentre la Camera dei deputati è chiusa, è lo stesso esecutivo a lavorare nell’ombra e a piazzare nuova stoccate contro la democrazia, ovviamente a fari spenti per l’opinione pubblica. E si parla sempre degli interessi personali del premier ovvero il continuo favorire le proprie aziende a discapito della concorrenza. Così va inquadrata la decisione del ministro Rotondi di rimandare alle calende greche l’accesso di Sky al digitale terrestre. Per favorire Mediaset. Il ministro per lo Sviluppo economico si è rivolto al Consiglio di Stato per chiedere un parere sulla reciprocità tra Stati in vista della gara per i multiplex del digitale terrestre. Un subdolo tentativo “di impedire in extremis l’ingresso di Sky nel nuovo mercato” come ha evidenziato Paolo Gentiloni, presidente del Forum ICT del Partito Democratico. “Il governo – ha continuato Gentiloni – cerca pretesti per impedire a Sky …

"Crisi in nome della gente padrona", di Michele Ainis

I parlamenti sono luoghi in cui si parla, come attesta perfino il nome di quest’antica istituzione. Ma nel fiume di parole che ieri ha inondato gli emicicli di Montecitorio e di palazzo Madama un’espressione si staglia su ogni altra. L’ha pronunziata il presidente del Consiglio, aprendo il suo discorso. Questa: «I liberi parlamenti sono chiamati a rappresentare e interpretare la volontà popolare, non a sostituirla». Poi ha aggiunto varie altre osservazioni, ha difeso l’operato del governo, ha strizzato l’occhio alle pecorelle smarrite per convincerle a tornare nel suo gregge. Ma infine ha ribadito come un mantra il suo aforisma, suonandolo all’orecchio di quanti nel 2008 vennero eletti nelle liste Pdl: chi vota la sfiducia è un traditore, non tanto verso il premier, quanto verso il popolo sovrano. Non è la prima volta che Berlusconi sfodera questa convinzione, non sarà neppure l’ultima. D’altronde sono numerosi gli italiani che si riflettono nelle parole del presidente del Consiglio, che giudicherebbero la sua uscita di scena alla stregua d’una congiura di palazzo. Però quelle parole, scandite davanti a un’assemblea …