Anno: 2010

"Presentati 500 emendamenti. E spunta l'ipotesi «fiducia»", di Roberto Ciccarelli

Scuole e università sono in fibrillazione. La Flc CGIL annuncia nuovi tagli che penalizzano il Sud e la Campania mentre gli atenei si schierano coi ricercatori mortificati dal Ddl Gelmini. L’ansia del governo di approvare il disegno di legge Gelmini al Senato prima di Natale lo ha spinto ad interrompere l’analisi dei 500 emendamenti presentati dal Pd in commissione cultura e a non rinnovare al finiano Giuseppe Valditara il mandato da relatore. La commissione ha esaminato solo una trentina di emendamenti, pari a poco più di 5 per cento del totale. Alle cinque del pomeriggio di ieri la discussione si è arenata al secondo articolo del provvedimento e il presidente della commissione Guido Possa (Pdl) ha deciso di interrompere i lavori. A quel punto il Pd ha proposto una mediazione per convincere la maggioranza ad esaminare un ristretto numero di emendamenti e a concordare qualche risorsa in più per il diritto allo studio e per i concorsi riservati ai ricercatori. Il governo ha però blindato le porte, rinviando la discussione a lunedì alle 11 quando …

Un patto per la riforma della Repubblica. Un'alleanza per lavoro e crescita

Intervista di Pier Luigi Bersani a la Repubblica: “Discutiamo con tutte le forze di opposizione, con le forze sociali. E con il Paese. A gennaio comincerò un tour delle regioni per parlare dei problemi reali”. Un patto per la riforma della Repubblica. Un’alleanza per lavoro e crescita. Pier Luigi Bersani prepara una “piattaforma democratica”. E la offre a tutte le forze di opposizione, Terzo polo in testa, per andare “non contro Berlusconi ma oltre Berlusconi, oltre il populismo. Non penso a un Cln anti-Cavaliere. Il Pd vuole aprire una fase fondativa”. Segretario, dopo la vittoria numerica ma non politica di Berlusconi alla Camera, perché non chiedete le elezioni anticipate? “Se ci saranno le elezioni in primavera non avremo paura di affrontarle e vincerle. Ma non toglieremo le castagne dal fuoco a Berlusconi. Lui ha detto al Parlamento “voglio tre voti in più per la stabilità”. Adesso vediamo quale stabilità e quale governo è capace di garantire. Se alla fine si andrà al voto dovrà pagare il prezzo: del suo fallimento e dell’ennesima promessa non mantenuta”. …

"Caro compagno Bondi, ci spiace, ma la Cultura con lei non funziona più", di Matteo Orfini

La lettera di Matteo Orfini al Foglio in risposta a quella del ministro dei Beni culturali con cui chiedeva al Pd di ritirare la mozione di sfiducia. Gentile ministro, non risponderò alla prima parte della sua missiva, che considero più una riflessione autobiografica, ma mi consenta di suggerirle la ricerca di argomenti più convincenti per spiegare il suo passaggio dal Pci al berlusconismo. L`esigenza di militare in un partito riformista e socialdemocratico non mi sembra il migliore. Vede ministro, noi abbiamo presentato una mozione di sfiducia come ultimo atto di un`opposizione che è sempre stata dura, ma costruttiva. Me ne diede atto lei stesso sulle colonne di questo giornale. Ogni critica che le abbiamo rivolto è sempre stata accompagnata da proposte, ogni richiesta di maggiori risorse dall`indicazione delle copermture. E’ vero, lei si è lamentato dei tagli, ma tardivamente. Non le cito le decine di interviste e dichiarazioni in cui spiegava che si doveva ridurre la spesa in cultura perché c`erano sprechi e spreconi. Il fus, gli istituti culturali, i trasferimenti ordinari al ministero: è …

Clandestinità, la Consulta frena "Non è reato restare per povertà", di Vladimiro Polchi

Non è punibile lo straniero che in “estremo stato di indigenza” non ottempera all’ordine di allontanamento. Cade un altro pezzo della politica del governo sull’immigrazione, dopo la bocciatura dell’aggravante per clandestinità. Il reato di clandestinità perde un altro pezzo. Non è infatti punibile l’immigrato irregolare che in “estremo stato di indigenza”, o comunque per “giustificato motivo”, non ottempera all’ordine di allontanamento del questore e continua a rimanere illegalmente in Italia. E’ quanto stabilisce la Corte Costituzionale, che boccia parzialmente una delle norme del pacchetto sicurezza 2009. Nel giugno scorso la Consulta aveva già decretato l’illegittimità dell’aggravante di clandestinità (pene aumentate di un terzo se a compiere un reato è un irregolare), prevista dal primo pacchetto sicurezza del luglio 2008. Ora è un altro pezzo della politica migratoria del governo a cadere: quel reato di clandestinità previsto dalla legge, ma di fatto inapplicato nei tribunali. A sollevare la questione dinanzi alla Consulta è stato il tribunale di Voghera, chiamato a giudicare sul caso di una donna irregolare più volte raggiunta da un decreto di espulsione ma …

"Nove indagati per i crolli di Pompei", di Stella Cervasio

Non è stata colpa della pioggia. Sott´accusa tecnici e soprintendente. Bondi: i giudici faranno luce. Per la Procura di Torre Annunziata c´è stata imperizia o negligenza nei lavori del 2009. Pareti e tetti sbriciolati hanno fatto il giro del mondo, attirando lo sdegno di chi ha a cuore le sorti delle bellezze d´Italia. Il crollo della Schola armaturarum, la congrega dei giovani pompeiani forse collegata ai gladiatori, i muri del viridarium della Casa del Moralista. La caduta di questi e di altri “pezzi” di Pompei non è stata colpa della grande pioggia delle scorse settimane. Per la Procura di Torre Annunziata c´è stata imperizia o negligenza da parte di chi aveva responsabilità nei confronti dell´area archeologica. Nove avvisi di garanzia per crollo colposo sono stati notificati in soprintendenza dai carabinieri su delega del pubblico ministero Stefania Di Dona, con il coordinamento del procuratore Diego Marmo. I fatti si riferiscono al 2009, anno in cui venne realizzata l´impermeabilizzazione del tetto della Schola armaturarum, l´edificio che si è letteralmente polverizzato il 6 novembre scorso. Un lavoro fatto …

“Non credo proprio che ritireremo la mozione di sfiducia”

Bondi chiede al Pd di ritirare la mozione di sfiducia nei suoi confronti. Franceschini risponde non lasciando spazio ai dubbi “Cari compagni, vi spiego perché non dovreste sfiduciarmi”. Così, in maniera sarcastica, inizia la lettera che il ministro Bondi ha indirizzato al Pd chiedendo il ritiro della mozione nei suoi confronti. Una richiesta vaga fatta nella nebulosa delle ipotesi di calendarizzare l’evento. Con la chiusura della Camera dei deputati pre-fiducia al governo e con la richiesta da parte del Pdl di prolungarne la riapertura a dopo Natale, non è ben chiaro quando si potrà dare un giudizio parlamentare sull’operato di Bondi. Ma la risposta non si è fatta attendere. A rassicurare il ministro per il disastro culturale è intervenuto lapidario il presidente dei deputati del Pd, Dario Franceschini: “Non credo proprio che ritireremo la mozione di sfiducia”. Più chiaro di così. www.partitodemocratico.it

"Fli litiga sulle liste: soli o accompagnati?", di Francesco Lo Sardo

Appena nato il Polo della nazione è già alle prese con i primi problemi, e il presidente della camera è criticato dai suoi. «Non è certo un terzo polo nato per fare la politica dei due forni, ma un’area di centrodestra che non si riconosce nella ricetta berlusconiana della guerra continua». Come volevasi dimostrare: dare corpo al Terzo polo tra i futuristi per Fini non sarà una passeggiata. Ieri non è stato soltanto il triestino Roberto Menia, responsabile organizzativo di Fli e una tra le figure più solide e toste tra i finiani, con le sue nette parole, a mettere pesantemente i piedi nel piatto della questione. Lo va dicendo da settimane, Menia. Così come del resto aveva già lanciato il sasso nello stagno la politologa Sofia Ventura, una delle teste d’uovo futuriste. Passata l’emergenza del 14 dicembre, dopo la sfiducia a Berlusconi votata con sofferenza ma per lealtà al leader Gianfranco Fini rifiutandosi di pugnalarlo alle spalle ora, all’interno di Fli, è esplosa la grana del Terzo polo. Una grana tutta politica che era …