Anno: 2010

""Le piazze non sono come gli stadi" i costituzionalisti bocciano il governo", di Vladimiro Polchi

“La limitazione della libertà personale spetta alla magistratura e non ai questori”. «In nome della sicurezza non si possono espropriare i diritti fondamentali». I costituzionalisti lanciano l´allarme e bocciano l´estensione del Daspo alle manifestazioni di piazza: «Il rischio è di violare le libertà costituzionali». Il divieto di assistere a spettacoli sportivi è una misura restrittiva della libertà personale, disposta dall´autorità di pubblica sicurezza (il questore) nei confronti di una persona ritenuta pericolosa. È una misura di prevenzione – che prescinde cioè dalla commissione di un reato – giudicata legittima dalla Consulta con la sentenza 512 del 2002. Qual è allora il problema? «Una cosa è comprimere il diritto di tifare Lazio, un´altra limitare il diritto di manifestare contro una riforma universitaria – risponde Michele Ainis, costituzionalista a Roma Tre – in questo secondo caso, infatti, c´è una tutela costituzionale rafforzata, perché esistono diritti funzionali ad altri». Tradotto: «La democrazia non si limita al voto e se prima delle elezioni non potessi manifestare la mia opinione, verrebbe aggredito un bene costituzionale di valore ben superiore al …

"Scuola, istigazione a resistere per continuare ad esistere", di Mila Spicola

“Vieni a Marsala per un dibattito sulla scuola con studenti, precari, docenti e genitori un pomeriggio di questi?” “Certo che sì, vengo il 14 dicembre”. L’invito è della coordinatrice del circolo del pd di Marsala, insegnante di latino, “compagna di lotta”. Si può usare questo termine? Mi piaceva l’idea di essere a Marsala a ricercare l’unità d’Italia giusto in quel giorno. E così mi ritrovo sul pullman preso di corsa dopo scuola ma bloccato in mezzo al traffico dagli studenti. “Fanno bene” per fortuna intorno riconosco simili. Siamo con le orecchie incollate alla radio, l’autista alza il volume. Sono le 13.30 del 14 dicembre 2010. Abbiate sfiducia… Tre voti. Lancio un ‘ imprecazione a voce così alta che se fossi stata una mia alunna mi sarei beccata una nota. Intanto Palermo è davvero bloccata: il porto, l’aereoporto, la stazione. Lo dice la radio.“Devono stare attenti questi ragazzi”. Lo dice l’autista. Non siamo tanti su quel bus e ognuno di noi pensa a voce alta, non parliamo tra noi. “Questo perché poi li rivotiamo, ecco perché”. …

"Avere vent´anni oggi", di Benedetta Tobagi

Si sentono dire che devono impegnarsi di più. Lo fanno già Che la loro è la “generazione meno”, quella che sta peggio della precedente. Lo sanno già. Come pure sanno che non avranno né opportunità di lavoro né pensione Ecco chi sono da Palermo a Milano, da Genova a Napoli i ragazzi scesi nelle strade per riprendersi il futuro BENEDETTA TOBAGI G uardateli bene negli occhi e ascoltateli, per una volta, non attraverso i dati Istat, il rapporto Censis o nell´altrui mediazione letteraria e cinematografica. Qualcuno dirà: non siate romantici, non sono tutti così. Però moltissimi sono proprio come loro, giovani adulti, più che ragazzi, ben diversi dai vecchi “adultescenti”: meritano rispettosa attenzione. Non sono mica i cuccioli del Maggio che lottavano così come si gioca cantati da De André. Luca ha già sperimentato che non può permettersi di dire no al datore di lavoro; i viaggi necessari per completare la formazione sono un sogno proibito nel cassetto, ma gestisce la frustrazione senza gettare la spugna. Oggi, non basta più dir loro: impegnatevi, bisogna sacrificarsi …

"Addio all'ex ministro Padoa-Schioppa uomo dei conti con la testa in Europa", di Stefano Lepri

A settant’anni e qualche mese, nel pieno delle sue energie intellettuali, un arresto cardiaco ieri sera ha portato via Tommaso Padoa Schioppa, uno dei più europei tra gli italiani. Erano davvero in tanti a cercare il contributo delle sue idee: al momento era consigliere del governo greco, presidente del centro studi parigino “Notre Europe”, membro del “Gruppo dei 30” che è un autorevolissimo pensatoio mondiale, consulente del Fondo monetario internazionale, e da appena tre giorni anche consigliere di amministrazione di Fiat Industrial. Non avrebbe certo voluto lasciare ora l’Italia che vedeva in preda a una «crisi della democrazia e dello Stato di diritto», l’Europa dove è in difficoltà l’Unione monetaria di cui era stato uno dei costruttori. Economista di formazione, ma di vasta cultura letteraria, era un personaggio di un formato difficile da ritrovare nelle generazioni seguenti. Ha saputo svolgere incarichi molto diversi senza portare nell’uno le ambizioni dell’altro. Liberista ma lontano dagli «adoratori del mercato» di scuola americana che avevano prevalso negli anni prima della crisi, attento al rigore della moneta e dei bilanci …

Bersani: alleati con chi vuole una nuova Italia

Pier Luigi Bersani è lapidario: «Chi parla di inseguimenti di Casini contro Vendola e di altri simili arzigogoli politicisti semplicemente non ha capito un tubo». Eppure è stato proprio questo, assieme al tema del “rivedere le primarie”, ad aver suscitato le reazioni più aspre all’intervista al segretario del Pd apparsa ieri su Repubblica. Così Bersani, 24 ore dopo, torna sulla questione. E lo fa a partire dal presupposto dell’intero ragionamento: la fase politica che il paese sta vivendo, le preoccupazioni per la stessa tenuta democratica, il tramonto avvelenato del berlusconismo. «Si tratta di mettersi d’accordo – dice – su come valutiamo quanto accade. Incontro gente sempre più spaventata che grida: bisogna salvare questo paese. Mai in passato, nemmeno nel 1992, avevo assistito a un distacco tanto drammatico tra politica e società: penso al silenzio rabbioso di un milione e 700.000 tra cassintegrati e nuovi disoccupati: tre-quattro milioni di persone, considerando le famiglie. Penso agli studenti che sfilano con cartelli dove si legge: “Non ci fidiamo dello Stato, nessuno ci rappresenta”, penso ai ricercatori sui tetti …

Galilei di Mirandola, il Pd: solito sciacallaggio della destra

L’on. Ghizzoni replica agli esponenti della destra che descrivono le scuole modenesi come allevamenti di integralisti islamici: “Famiglie, territori e scuola abbandonati dal governo”. L’on. Manuela Ghizzoni replica all’on. Bertolini che descrive le scuole modenesi come allevamenti di integralisti islamici. Ecco la sua nota. «La stampa locale riporta l’episodio di un ragazzo turco che all’Istituto Galilei di Mirandola, avrebbe minacciato un suo coetaneo costringendolo a pregare Allah. Se dovessero esserci conferme, sarebbe certamente un fatto molto grave e riprovevole, come gravi e riprovevoli sono gli episodi di bullismo sempre più frequenti nelle nostre scuole e compiuti in gran parte da ragazzi italiani. I rappresentanti della destra però non hanno esitato a fare sciacallaggio sulla vicenda descrivendo le scuole modenesi – quindi, secondo loro, “rosse” e di centrosinistra – come allevamenti di integralisti in erba. In un Paese normale basterebbe una risata a seppellire simili sciocchezze. Invece nell’Italia di Berlusconi anche le teorie più fantasiose hanno diritto di cittadinanza. La destra modenese ripropone ossessivamente, tramite l’on. Bertolini e il consigliere regionale Aimi, il solito disco rotto …

«Mia figlia è una precaria Ha 30 anni e nessun sogno», di Valentina Strada

Una mamma milanese riflette sul futuro della figlia nel giorno del trentesimo compleanno. Ripensa al giorno della nascita e ai presagi di un avvenire felice. E si interroga su un presente che sconforta. È una lettera sul futuro senza certezze dei giovani. La lettera di una «mamma arrabbiata». Caro direttore, ieri mia figlia ha compiuto trent’anni. Da diversi anni lavora nella stessa azienda con contratti «a progetto». Subito dopo la sua nascita, in una gelida notte di luna piena, da un finestrone del reparto maternità dell’allora già vetusto ospedale Principessa Jolanda di Milano (oggi non c’è più) ho potuto ammirare la cupola di Santa Maria delle Grazie del Bramante incorniciata da un cielo terso, luminoso e azzurro che sembrava finto, nel quale, a far da contrappunto alla luna, brillava una stella solitaria. Uno scenario di rara bellezza che mi era sembrato un ottimo auspicio per la mia bambina. Oggi sono una madre molto arrabbiata. Non è mia figlia che mi ha deluso. E non è di lei che voglio parlare, ma dell’indifferenza di chi assiste …