Giorno: 30 Dicembre 2010

Presidente Napolitano firma il Ddl Gelmini ma con rilievi

Ghizzoni: su riforma resta il giudizio negativo ma siamo disponibili al confronto per il futuro del Paese. “La lettera del Presidente della Repubblica conferma la grande attenzione e sensibilità riposta dal Quirinale sulla legge di riforma delle università. Altresì impegna il governo a un confronto con le parti interessate in tutta la complessa fase attuativa della legge Gelmini. Pur mantenendo, fermo il giudizio negativo sui contenuti del provvedimento, il Pd non farà mancare le proprie sollecitazioni anche su quei decreti ministeriali che non prevedono ulteriori passaggi parlamentari e sugli atti che il governo dovrà mettere in campo per ottemperare precisi impegni contenuti negli ordini del giorno approvati alla Camera e al Senato. Sarà quello uno dei banchi di prova per verificare la reale disponibilità al dialogo dell’esecutivo. Non ci siamo mai sottratti nè mai ci sottrarremo a un confronto di merito su un tema, come quello dell’università, da cui dipende il futuro del nostro Paese”. Cosi la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera commenta le osservazioni del Quirinale alla riforma Gelmini. ****** “Si …

"Saper dialogare è il vero segreto della democrazia" di Giuliano Amato

Una società meno divisa e capace di costruire un futuro comune. È il vero sogno di Natale e di fine anno, ha scritto giorni fa su queste colonne Bruno Forte e io sono d’accordo con lui. Non so se lo sono tutti – sono tanti i malati che s’innamorano della loro malattia – so per certo che la divisione e l’aggressività interna di cui soffriamo non sono una malattia solo italiana, sono il frutto di cambiamenti profondi che hanno investito e pericolosamente adulterato una buona parte delle democrazie avanzate. Il mese scorso la School of Government della Luiss ha organizzato un seminario internazionale sul tema «Governare le democrazie». Ebbene, le differenze nelle forme di governo a cui attribuiamo così tanta importanza nelle nostre discussioni sulla riforma istituzionale – la differenza fra governi presidenziali e governi parlamentari, o quella fra governi del primo ministro e governi più collegiali – sembravano tutte più o meno irrilevanti davanti alle comuni difficoltà che sono emerse. E le difficoltà sono quelle di conflitti politici, che estraggono dalla società interessi, sentimenti …

"L´ultima promessa di Berlusconi: Napoli sarà pulita entro Capodanno", di Conchita Sannino

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi torna a parlare dell´emergenza rifiuti nel capoluogo campano e promette di risolvere il problema. E Palazzo Chigi aggiunge: «Entro Capodanno non ci sarà più immondizia nelle strade di Napoli». Un sì risicato e a brevissimo termine. A Palazzo Chigi, dopo due ore di vertice, il sottosegretario Gianni Letta riesce a strappare alle Province campane un accordo di solidarietà di appena cinque giorni per evitare che la notte di San Silvestro di Napoli anneghi tra i cumuli inevasi di immondizia. In cambio, governo ed enti locali si rivedranno a Roma il 4 gennaio per parlare del gigantesco indebitamento dei Comuni, con la mannaia dello sciopero di migliaia di dipendenti che vedono ormai a rischio il proprio stipendio. E dopo? La soluzione strutturale è solo su carta. Eppure il premier Silvio Berlusconi, in una telefonata pubblica, torna sul disastro rifiuti e assicura: «Scenderò di nuovo io in campo». Il presidente del Consiglio sgombra il campo dell´emergenza campana dalle ombre di un fallimento: «C´è qualcuno che cerca di ostacolare il nostro intervento …

"Il futuro della strategia dei veleni", di Lucia Annunziata

Maria Antonietta non ordinò mai la famosa collana di diamanti, e non disse mai di dare da mangiare al popolo brioche. Ma per ristabilire queste verità sono stati necessari almeno un paio di secoli, e nel frattempo, come dire, Maria Antonietta, dal suo aldilà, di questa verità non sa esattamente più che farsene: non saranno un po’ di storici a recuperarle una reputazione che i libelli anti regime le hanno in ogni caso rovinato in eterno. La macchina del fango è una cosa seria, e quella che abbiamo visto al lavoro, indefessamente, negli ultimi anni in Italia, è ancora ben poca cosa. Ha dunque ampiamente tempo e occasione per crescere, se i suoi apprendisti stregoni lo vorranno. Una certezza infatti abbiamo su questo strumento: la macchina della delegittimazione è straordinariamente efficace, ed è sicuramente irreversibile. E’ una tesi, d’altra parte, già sostenuta in un libro scritto un po’ di anni fa, nel 1996 (nel 1997 pubblicato in Italia da Mondadori), e che val la pena rileggere nel clima che si respira oggi in Italia. In …

"I tagli di Tremonti Editoria e cultura. Non può finire così", di Roberto Natale, Presidente FNSI

Volete voi che cento milioni di euro vadano agli studi per combattere la sclerosi laterale amiotrofica oppure alla stampa di partito e cooperativa? Di fronte a una domanda del genere, non avrebbe esitazioni nel rispondere nemmeno il più strenuo difensore del pluralismo informativo. Ma ignobile è aver messo in contrapposizione valori civili tanto rilevanti. E’ esattamente quello che ha fatto il ministro Tremonti, lasciando credere che la decurtazione dei fondi del 5 per mille fosse da attribuire alla necessità di sostenere i giornali di idee e del circuito no profit e le piccole radio e tv. Così questo improvvisato difensore dell’associazionismo e del volontariato (lo stesso che aveva malmenato le voci del terzo settore con il rincaro delle tariffe postali) ha usato il decreto milleproroghe per togliere di nuovo all’editoria e all’emittenza ciò che una battaglia di mesi anche grazie al largo concorso di forze parlamentari di maggioranza e di opposizione aveva faticosamente consentito di riconquistare. “Con la cultura non ci si mangia” è una delle recenti frasi celebri del ministro. Evidentemente Tremonti pensa lo …

Orlando: "Sullo scudo nessun compromesso", di Francesco Grignetti

Andrea Orlando lette le indiscrezioni che riguardano la Consulta prossima a esaminare il Legittimo impedimento e le strategie del Pdl che mirano a un ddl di rango costituzionale, qual è la vostra risposta? «Premesso che noi non partecipiamo alle danze della pioggia che si svolgono attorno alla Corte costituzionale, una delle forme del rispetto è non seppellirla di illazioni così come non procedere per intimidazioni come ha fatto il presidente del Consiglio nei giorni scorsi». Ma se ci fosse una pronuncia nel senso annunciato dalle indiscrezioni raccolte dalla «Stampa» ovvero una sentenza di rigetto con interpretazione? «Ciò avrebbe un indubbio rilievo dal punto di vista della forma. La sentenza indicherebbe qual è lo strumento che deve essere utilizzato, eventualmente, per introdurre l`istituto del Legittimo impedimento, ma non scalfirebbe di un millimetro la nostra contrarietà che è politica. Le elucubrazioni del Pdl evidentemente non tengono conto del fatto che una modifica in quel senso andrebbe fatta con i due terzi del Parlamento e che la principale forza di opposizione ritiene, al di là della forma che …

"Sistema Marchionne", di Massimo Giannini

Nel Paese degli opposti estremismi, il caso Fiat è diventato un paradigma della Modernità. Sedicenti leader sindacali lo usano con poca prudenza: una clava da brandire contro i “padroni”, rispolverando un conflitto di classe irripetibile e rievocando un clima di fascismo improponibile. Ma sedicenti pensatori liberali lo usano con poca conoscenza: una pietra angolare del riformismo, da lanciare contro tutti i conservatorismi. Pomigliano e Mirafiori si impongono nel discorso pubblico come luoghi-simbolo di ogni cambiamento, non solo industriale. Secondo questa chiave di lettura, conservatrici sono quelle migliaia di operai che non si adattano all´idea di veder ridotto il perimetro dei diritti e peggiorato il modo della produzione. Conservatrici sono quelle casamatte della sinistra sindacale che non si rassegnano alla dura legge del mercato globale. Conservatrici sono quelle trincee della sinistra politica che non scorgono nella trasformazione post-fordista della fabbrica l´opportunità di riscrivere il proprio decalogo di valori. Conservatrici sono persino quelle frange della rappresentanza confindustriale, con modelli di relazioni solide nel settore pubblico delle public utilities e collaudate nel settore privato delle piccole imprese, che …