«Gli atenei senza fondi non saranno autonomi», di Mauro Ceruti, Massimo Livi Bacci, Tiziano Treu
Caro direttore, Autonomia, Valutazione e Merito: sono i principi fondanti per la riforma del sistema universitario condivisi da chi vuole un rapido e vigoroso cambiamento. Una riforma che l’attuale Governo — nonostante la sua (finora) schiacciante maggioranza — non ha avuto il coraggio di affrontare, ripiegando su un pavido bricolage dell’esistente. Ebbene questi principi sono traditi dal disegno di legge Gelmini, che li evoca, ma non li persegue. E noi di autonomia, valutazione e merito ne vogliamo di più, molto di più: da qui la nostra netta opposizione. Una premessa: non si può riformare radicalmente un sistema, diffuso e complesso come quello universitario, riducendo le risorse e seguendo le ricette degli antichi cerusici. Non si risana l’ammalato salassandolo di qualche pinta di sangue! Sottrarre risorse al comparto della conoscenza— all’istruzione primaria, a quella superiore, all’università, alla ricerca — ha tre effetti negativi che si rinforzano a vicenda. Primo: aggrava la malattia, anziché curarla. Secondo: deprime il capitale umano, insostituibile risorsa per crescere e prosperare. Terzo: chi consegue meno conoscenza è anche più vulnerabile e più …