"Quando lo scandalo è un affare di famiglia", di Filippo Ceccarelli
Le assunzioni clientelari di massa nelle aziende municipalizzate di Roma dimostrano quanto sia sempre forte la logica del clan e del nepotismo. Già nella città pontificia dei tempi del Belli il criterio era presentare ospiti e convitati come “Parenti e parenti de parenti” L´abnorme familismo nero nasce e prospera all´ombra della più fantasmagorica progettualità dai Gran Premi alle Olimpiadi. Come l´inizio di un film, esattamente un anno fa, si riunirono per un convivio nel Palazzo dei Congressi dell´Eur, doviziosamente messo in ghingheri natalizi, tutti i protagonisti e i comprimari, i generici e i caratteristi, le macchiette e le comparse dell´odierna e sciaguratissima Parentopoli capitolina. Fu la cena detta appunto dei Mille, perché mille erano gli invitati e mille gli euro che ciascuno dei partecipanti aveva dovuto scucire a beneficio della fondazione di Alemanno, già allora minacciosamente battezzata “Nuova Italia”. I poteri vanno per loro natura alla sostanza. Così, dopo un decennio di pasti etnici e smancerie veltroniane, il menu per i newcomers ruotava attorno al guanciale, servito con zucca gialla o croccante, come si conviene …