"Prima e dopo la fiducia, è un governo da bocciare comunque", di Paolo Andruccioli
La finanziaria conferma i tagli agli Enti Locali. Risultano quasi del tutto assenti misure per lo sviluppo. Tagli lineari e niente investimento sul futuro. Intanto il debito pubblico aumenta, e il sistema fiscale è sempre più iniquo e sbilanciato. La finanziaria non si chiama più così. Ora si chiama Legge di Stabilità. Ma è una definizione che in questa situazione politica da operetta suona come una parolaccia per tutti quelli che riescono ancora a credere in qualcosa oltre il potere mefitico dei trenta denari. Così è finita la Seconda Repubblica, ma il governo del tycoon rimane incollato alle sue poltrone permettendo così ai suoi ministri di proseguire nella loro opera da guastatori. I primi effetti del voto di fiducia, oltre al varo (istituzionalmente obbligato) della Legge di Stabilità, saranno infatti il varo della riforma Gelmini e la cancellazione dello Statuto dei lavoratori, progetto su cui il ministro Sacconi ha investito ormai tutta la sua carriera politica. La Legge di Stabilità e tutto il blocco delle politiche economiche e del lavoro del centrodestra (che equivale a …