"Rifiuti, la promessa mancata del premier due settimane dopo è ancora emergenza", di Conchita Sannino
A Napoli serrata dei ristoratori, lungomare listato a lutto per protesta. In strada 1.800 tonnellate di “monnezza”. L´assessore: “Temo un Natale terribile”. La via dei Miracoli è ancora lastricata di immondizia. In tutti i sensi. Scadono domani le «due settimane» fissate dal premier Berlusconi, nel corso del vertice di fine novembre, come ultimo termine entro cui ripulire un territorio sfigurato. Ma a Napoli c´è ancora una montagna di rifiuti che fermenta sotto il cielo tiepido: 1.800 tonnellate. E la stessa ragnatela fatta di milioni di sacchetti, plastiche e cassonetti dati alle fiamme, detriti di ogni tipo, resti organici, avviluppa anche la provincia. Falliti i tentativi di sversare nelle province campane, è rimasta per ora sulla carta la disponibilità delle regioni Lazio, Toscana, Marche, Molise ed Emilia Romagna. Unica eccezione la Puglia, che – forse – completati i test sui rifiuti, accoglierà da stasera le prime tonnellate made in Campania. A Napoli, intanto, i cumuli divorano anche stradine e squarci di centro storico, compresa la suggestiva stradina (dei Miracoli, appunto) che porta ai conventi seicenteschi del …