Per l’educazione dei figli presso le scuole pubbliche i genitori italiani pagano di tasca propria. L’82,7% delle famiglie aderisce alla richiesta della scuola di un contributo finanziario volontario e il 13,8% collabora gratuitamente alla manutenzione e al mantenimento degli spazi dell’istituto. Questi i primi risultati di un’apposita indagine del Censis, forniti nel «Rapporto sulla situazione sociale del Paese» presentato venerdì scorso (www.censis.it).
Di fronte ai bilanci scolastici in rosso, il 56.5% dei 1.099 presidi intervistati ha chiesto per l’attuale anno scolastico un contributo ai genitori degli alunni, aggiuntivo alle tasse scolastiche e al costo della mensa, e 1/4 ne ha aumentato l’importo. «Una tassazione occulta», per Giuseppe Roma, direttore del Censis. Con cifre medie di 80 euro e punte di 100 euro nella primaria e 260 euro nei licei. Solo il 20,6% dei dirigenti scolastici ritiene di non avere bisogno di questo tipo di finanziamento nel prossimo anno. Del resto, il Miur dichiara che nel 2008 oltre il 90% dei contributi privati nel bilancio complessivo delle scuole provengono dalle somme erogate a vario titolo dalle famiglie, comprese le gite. Ci sono differenze geografiche e di livello scolastico. Richiede il contributo il 34,7% delle scuole dell’infanzia e l’85,6% dei licei. Al Centro-Nord è un vero boom con il 70,3% degli istituti scuole, il Sud si ferma al 41,6%. «Le famiglie aderiscono per due crescenti esigenze», spiega Roma, «tamponare le carenze materiali e strumentali del funzionamento ordinario della scuola e sostenere qualità e varietà dell’offerta formativa». E il 54% del finanziamento va a potenziare l’offerta formativa: 77% per l’acquisto di materiali didattici, 58%,3% per migliorare dotazioni informatiche, dei laboratori, delle palestre e un significativo 43,1% per il sostegno agli studenti più indigenti assicurandone la partecipazione alle iniziative scolastiche. Il 46% delle somme è utilizzato per spese di funzionamento e gestione. «Famiglie protagoniste forzate delle vicende scolastiche», sottolinea il rapporto. Non mancano genitori che contribuiscono gratuitamente ai lavori di piccola manutenzione degli edifici: pulendo e dipingendo le aule (65,7%), lavando tende (22,9%), riparando gli arredi (13,6). Tra il 2001 e il 2009 hanno fatto frequentare ai figli almeno un corso o lezione privata (+14%), con incrementi del +2,3% per il recupero scolastico e del +1,3% per i corsi di lingue straniere. A finanziare il 36,4% delle scuole sono privati esterni all’istituto con donazioni (46,4%), installazione di distributori di alimenti (34,8%), sponsor o spazi pubblicitari (31,8%). Proviene dal ministero il 91,4% delle risorse per l’acquisto delle lavagne digitali, presenti nell’84,9% delle scuole senza differenze territoriali. Solo il 20% degli istituti le hanno acquistate con fondi propri.
da Italia Oggi 07.12.10