"La soluzione è nelle regole", di Luigi La Spina
Per chi guardi la politica italiana con l’interesse del cittadino, ma anche con l’esperienza della memoria, le vicende di questi giorni non suscitano preoccupazioni. La storia repubblicana del nostro Paese, per limitarci a quella, è segnata da ben altre fasi drammatiche, contrassegnate da morti in manifestazioni di piazza, tentativi più o meno velleitari di colpi di Stato, attentati terroristici culminati con il sequestro e l’omicidio di un grande leader, scandali e dimissioni forzate persino di un inquilino del Quirinale. Quello che più colpisce, invece, è l’estrema confusione. Confusione di ruoli, di regole, di confini, di responsabilità, per cui ogni previsione di quanto possa avvenire domani non è resa difficile dalla pluralità delle soluzioni oggi possibili, ma dalla assoluta imprevedibilità dei percorsi che si apriranno per raggiungerle. In questo clima, anche l’eccitazione verbale dei protagonisti della nostra vita pubblica, come il ricorso al mussoliniano «me ne frego» del coordinatore Pdl, Denis Verdini, più che segnare la temperatura dello scontro politico o il decadimento dell’educazione civile e democratica pare il sintomo del completo sbandamento delle emozioni, alla …