"Gli arditi del premier", di Massimo Giannini
Mancava ancora qualcosa, al processo di decomposizione del berlusconismo. L´irridente «me ne frego», che gli arditi del Pdl sbattono in faccia alle regole, alle istituzioni, alla Costituzione. Ebbene, grazie a Denis Verdini, pluri-inquisito coordinatore del Popolo della Libertà, è arrivato anche questo. «Ce ne freghiamo», annuncia il plenipotenziario berlusconiano. Se ne fregano delle prerogative del Presidente della Repubblica, al quale la Carta del ´48 assegna compiti precisi nella gestione della crisi di governo. Le conoscono, queste prerogative. I falangisti del Cavaliere sanno che la nostra, ancorché malridotta, è ancora una Repubblica parlamentare, dove le maggioranze nascono, muoiono e si modificano in Parlamento. Sanno che i parlamentari non hanno vincolo di mandato. Sanno che in presenza di una crisi di governo il capo dello Stato ha il dovere di verificare se esiste un´altra maggioranza. Sanno che in caso affermativo ha il dovere di affidare l´incarico di formare un nuovo governo a chi la rappresenta. Sanno tutto questo. Ma appunto: se ne fregano. Perché per loro, come si conviene a un populismo tecnicamente totalitario, la «ragion politica» …