Il mio nome è Bondi. La mia missione: tagliare la cultura
Il ministro Bondi forse riuscirà a non essere sfiduciato. Ma il suo fallimento è davanti agli occhi di tutti. A guardarlo sembra così innocuo, forse troppo sensibile da risultare indifeso. Chi è veramente il ministro Bondi? Un ministro che ha disastrato la Cultura italiana o un poeta che si è trovato al posto sbagliato, nel momento sbagliato ed è riuscito a salvare il salvabile? L’apparenza inganna questo è poco ma sicuro. Chissà se il Parlamento procederà a votare il voto di sfiducia contro il ministro dei Beni culturali. Programmato per il 29 novembre scorso, è slittato per far approvare la distruzione dell’università pubblica e quindi rinviato alle calende greche dopo che la maggioranza ha deciso di anticipare le vacanze di Natale della Camera dei deputati per non essere sconfitto prima della prossima richiesta di fiducia fissata al 14 dicembre. Insomma per Bondi una vera boccata d’ossigeno che potrebbe essere davvero salutare nel caso in cui Giove pluvio si dimenticasse dell’Italia e facesse smettere di piovere. Pompei abbandonata all’incuria, mal gestita dal ministero e dalla Protezione …