“Gli aiutini per legge a mister Cepu e alle casse dei partiti”, di Sergio Rizzo
Non è vero che con la riforma dell’università ci rimettono tutti. C’è qualcuno che ci guadagna: sono gli atenei «telematici», le università che laureano a distanza, le quali potranno accedere alla quota di fondi destinata agli istituti non statali «in base al merito». Non una distribuzione a pioggia, sia chiaro. Deciderà il ministero, sulla base delle indicazioni di «consulenti». Ma che questa sia altra benzina sul fuoco non c’è ombra di dubbio. Anche perché, dice Walter Tocci, dal ministro Mariastella Gelmini starebbe arrivando un altro «regaluccio» a queste università. E ben più grosso. Il deputato del Pd ha denunciato che nella bozza di decreto «per la programmazione» inviato dal ministro alla Conferenza dei rettori per il parere di rito c’è una norma che consente alle «telematiche» di trasformarsi su loro proposta in «normali» università non statali (come la Bocconi). Tanto basta a Tocci per individuare il principale beneficiario di questa metamorfosi: «Il Cepu, che potrebbe entrare nel sistema universitario trasformando la sua telematica E-Campus in università non statale autorizzata a svolgere sia didattica a distanza …