Mese: Novembre 2010

"Il modello perduto", di Luciano Gallino

La rivolta degli studenti inglesi e le manifestazioni di massa contro i tagli delle pensioni in Francia o quella promossa dalla Fiom a Roma in difesa del lavoro possono essere lette come un primo tentativo di difendere dall’Europa il modello sociale europeo. Un´espressione che suona un po´ astratta, ma è ricca di significati concreti. Essa vuol dire infatti pensioni pubbliche non lontane dall´ultima retribuzione; un sistema sanitario accessibile a tutti; scuola pubblica gratuita e università a costo minimo; un esteso sistema di diritti del lavoro, e molte altre cose ancora. Negli ultimi cinquant´anni il modello sociale europeo ha migliorato la qualità della vita di decine di milioni di persone ed ha permesso loro di credere che il destino dei figli sarebbe stato migliore di quello dei genitori. Ora il modello sociale europeo è sotto attacco nientemeno che da parte dell´Europa. Tutti sostengono che è necessario tagliare tutto: pensioni, sanità, scuola, università, salari, diritti. Il motivo lo ha spiegato il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet. In un articolo apparso sul “Financial Times” nel luglio scorso, il …

"L'incubo della politica in stallo", di Michele Ainis

Proviamo a figurarci un’esperienza surreale, come quelle che talvolta capita d’attraversare in sogno, specie dopo una cattiva digestione. Proviamo a immaginare un mondo immobile: nessun aereo in volo, i treni fermi alle stazioni, un lungo corteo d’autovetture inchiodate sull’asfalto. Proviamo infine a declinare questa stessa condizione nei palazzi del potere. Lì c’è un partito al contempo dentro e fuori la maggioranza di governo: vota regolarmente la fiducia verso l’esecutivo, però non vota i suoi provvedimenti. Sicché zero leggi, zero decisioni, zero riforme economiche e sociali. A propria volta il premier inarca un sopracciglio, ma tira dritto come se nulla fosse. Allora quel partito ritira i suoi ministri dal governo, con l’intenzione di farlo cascare giù per terra. Invece il premier si rialza, rimpiazza i dimissionari con qualche faccia nuova, inarca il secondo sopracciglio, ma infine resta incollato alla poltrona. L’opposizione avrebbe l’opportunità di tirargli uno sgambetto, presentando una mozione di sfiducia in Parlamento. Opportunità sulla quale tuttavia esita per mesi, un po’ perché i suoi leader sono altrettanti cacadubbi, un po’ perché temono che alla …

"Fattore famiglia a misura di donna", di Alessandra Casarico

Come mostrano i dati Ocse, l’Italia è poco generosa nei confronti delle famiglie. Spendiamo l’1,3% del Pil in politiche famigliari, solo Spagna e Grecia dedicano meno risorse del nostro paese. Rafforzare il sostegno alle famiglie è un obiettivo generalmente condiviso dalle diverse forze politiche. Come questo obiettivo possa essere raggiunto, quale equilibrio debba esserci tra fisco e servizi, tra agevolazioni fiscali e trasferimenti monetari sono invece questioni molto più controverse. La Conferenza delle famiglie che si è chiusa ieri a Milano ha dato un segnale di novità nel dibattito sulla rimodulazione del nostro sistema tributario nella direzione di una maggiore attenzione alle famiglie. Dopo mesi di dibattito sull’opportunità d’introdurre nel nostro paese il meccanismo del quoziente famigliare seguendo l’esempio francese, si è cominciato a parlare di fattore-famiglia. Perché è una novità e non semplicemente un cambio di etichetta? Perché il fattore-famiglia, al di là delle modalità specifiche d’implementazione, che ancora sono da precisare nei dettagli, diversamente dal quoziente famigliare non è una modalità di tassazione del reddito su base famigliare, in cui cioè l’unità impositiva …

Il Vietnam parlamentare

Hanno la fiducia rinnovata da un mese ma ogni giorno Futuro e Libertà smonta i provvedimenti del governo. Nonostante questo Berlusconi si ostina a negare la crisi e così il Parlamento diventa un vero Vietnam. Oggi Bondi su Pompei ha ricevuto l’ultimatum del PD: dimissioni o sfiducia, il governo è andato sotto in Commissione Politiche Europee e Roberto Maroni ha balbettato poche parole riferendo sulle telefonate di Berlusconi in Questura per liberare Rubi, finendo subito smentito dal magistrato del Tribunale dei Minori. Se questa vi pare una maggioranza solida ditecelo voi. La giornata comincia con Bondi che si autodifende alla Camera: “È comodo addossare responsabilità a me o al governo per i pochi investimenti. Dobbiamo avere tutti il senso della misura ed evitare strumentalizzazioni di carattere politico. – prosegue – Chiedere le mie dimissioni non sarebbe politicamente e moralmente giusto, non lo merito, sarebbe un segno di incattivimento della lotta politica in Italia. Se devo esplodere come una mina, come dice d’Urso, non è problema che riguarda il patrimonio”. Certo come se nel 79 dopo …

Camera dei Deputati: informativa urgente del Ministro Bondi sul crollo della scuola dei gladiatori presso gli scavi di Pompei. Intervento di Walter Veltroni

Signor Presidente, un autorevole esponente del suo Governo ha detto: la cultura non si mangia. È vero, la cultura non si mangia: la cultura si respira, è come l’aria e dalla qualità di quest’aria dipende la qualità della vita di un Paese, anche di coloro che non hanno mai messo piede a Pompei e non hanno visto le meraviglie di quel luogo. È la qualità di quest’aria che rende al nostro Paese la possibilità di essere ciò che esso storicamente è stato. È la qualità di quest’aria che fa l’identità italiana e che sancisce la nostra unicità. Signor Ministro, prima, nella sua esposizione, ha affermato che esiste una storica sottovalutazione da parte delle classi dirigenti del tema relativo alla cultura. Posso risponderle come si dice nella mia città: «Parli per lei». Infatti, in tempi duri e difficili, quando doveva essere realizzata la manovra per l’Europa e il Ministro Ciampi e il Presidente del Consiglio Prodi chiesero al Paese un sacrificio di 30 miliardi di euro, le spese per la cultura raddoppiarono: si passò, infatti, da …

"Una tradizionale famiglia italiana", di Daniela Del Boca e Chiara Saraceno

Per ora è solo un documento di intenti, ma “Verso un piano nazionale per la famiglia” indica gli strumenti per fornire un sostegno a chi ha figli o ha famigliari non del tutto autosufficienti: riforma del fisco, espansione dei servizi, costruzione di reti di solidarietà locali. Senza però far cenno a risorse o priorità. E in una visione tutta ideologica della famiglia, riconosciuta come tale solo quando è eterosessuale e basata sul matrimonio, mentre rimane indifferente di fronte ai cambiamenti e alla pluralizzazione dei modi di fare famiglia. “Verso un piano nazionale per la famiglia”, presentato in questi giorni a Milano, alla Conferenza nazionale per la famiglia, è, per ora, solo di un documento di intenti, preparato dall’Osservatorio nazionale sulla famiglia. Per diventare un vero documento programmatico dovrà, con eventuali emendamenti a ogni passaggio, passare al vaglio e alla approvazione delle varie istituzioni coinvolte: ministeri, Conferenza Stato-regioni, probabilmente anche Anci, prima di arrivare al Consiglio dei ministri ed eventualmente al Parlamento. Nel corso di questi passaggi, dovranno anche essere stabilite priorità e modalità di copertura …