Mese: Novembre 2010

"Lenta fine di un governo inutile", di Marina Sereni

L’incontro tra Bossi e Fini non ha sortito alcun esito: siamo di fronte al declino di un leader, all’agonia di un governo. Il Pd compie un atto di responsabilità presentando una mozione di sfiducia per provocare più rapidamente possibile, approvata la Legge di Stabilità, la crisi formale di questo esecutivo il cui “non fare”, il cui “mal fare” sta producendo danni irreparabili. Le ragioni di questo tracollo non sono nelle inimicizie personali: l’emendamento presentato in queste ore dal governo alla Legge di Stabilità è, nel suo piccolo (appena cinque miliardi!), lo specchio della politica adottata in questi due anni dal centrodestra. Berlusconi ha fallito la prova del governo, resa più complessa dalla crisi economica nellaquale l’Italia avrebbe dovuto affrontare con serietà e ambizione punti di debolezza antichi: bassa crescita, alto debito pubblico, arretratezza infrastrutturale, inefficienza del sistema pubblico, bassa produttività. Il governo non ha voluto né saputo creare le condizioni per un nuovo “patto sociale” tra imprese e lavoratori, per un nuovo “patto istituzionale” tra Stato centrale, Regioni ed Enti Locali, per un confronto civile …

Napolitano: "Finanziaria, buio sulle scelte", di Roberto Petrini

“Non va tagliato tutto”. Protestano Comuni e Regioni. È ancora scontro sull´Ambiente. Prestigiacomo: fondi insufficienti, bastano solo per gli stipendi. Fli rivuole l´eco-bonus. Il monito del Quirinale arriva a poche ore dalla presentazione in Commissione Bilancio del maxiemendamento del governo: «C´è una grande confusione, un grande buio, il vuoto sulle scelte e sulle priorità nella destinazione delle risorse pubbliche», dice il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, intervenendo all´assemblea dei medici per l´Africa. «Dobbiamo contenere la spesa pubblica. Ma non dobbiamo tagliare tutto. L´arte della politica consiste proprio nel fare delle scelte». Un richiamo, quello del Colle, che ha trovato eco nelle reazioni negative alle nuove misure. «Perseverare è diabolico, portare le risorse da 7 a 5 miliardi è una scelta miope», ha detto Susanna Camusso, leader Cgil. Il segretario della Cisl Bonanni ha chiesto «tagli equilibrati». Proteste anche da Regioni, Comuni e Province. Critiche e rilievi che hanno convinto il governo a ulteriori interventi: con un nuovo emendamento al ddl Bilancio sono arrivati 130 milioni in tre anni per l´ambiente (per i parchi e la …

"Articolo 18, adesso ci riprova Sacconi a distruggere i diritti", di Luigina Venturelli

Il governo chiede mano libera per cancellare sessant’anni di storia repubblicana. Questa è la sostanza del disegno di legge che il ministro Sacconi ha inviato alle parti sociali per fare un nuovo Statuto dei lavori: una delega piena e senza limiti, se non quelli di un ristretto nucleo di diritti indisponibili di rilevanza costituzionale, per spazzare via il vecchio Statuto dei lavoratori. Articolo 18 compreso. Anche il divieto di licenziare senza una giusta causa, come tutte le altre previsioni di legge in materia di lavoro, sarà infatti derogabile da parte della contrattazione: l’intesa tra le parti, anche se raggiunta senza l’accordo unanime di tutti i sindacati, diventerà più forte della volontà popolare impressa nella legge. LA DEROGABILITÀ COME NORMA La bozza presentata ieri da Maurizio Sacconi, infatti, contiene una delega all’esecutivo per emanare «un testo unico in materia di lavoro denominato Statuto dei lavori», che raggiunga «l’obiettivo di ridurre almeno del50%la normativa vigente ». Aria nuova che dovrebbe «incoraggiare una maggiore propensione ad assumere e un migliore adattamento tra le esigenze del lavoro e quelle …

"Eco-incentivi, indietro tutta", di Roberto Della Seta e Francesco Ferrante

Se non vi saranno novità, dal prossimo gennaio gli italiani non potranno più contare sul credito d’imposta del 55% per le ristrutturazioni di appartamenti e condomìni a fini di miglioramento energetico. Il centrodestra aveva promesso il rinnovo dell’incentivo, introdotto 4 anni fa dal governo Prodi. E nei giorni scorsi circolava l’ipotesi che la proroga venisse inserita nel maxiemendamento alla Finanziaria: così non è stato, e ormai siamo decisamente in “zona-Cesarini”. Questa scelta, o non-scelta, è al tempo stesso stupefacente e comprensibilissima. Da una parte, questo governo e questa maggioranza hanno sempre guardato all’ambiente come ad un optional, tanto più irrilevante in tempi di crisi economica. Per loro, come disse qualche mese fa Berlusconi, «occuparsi d’ambiente quando c’è la recessione è come andare dal parrucchiere con la polmonite». Così, di Finanziaria in Finanziaria, sono stati più che dimezzati i fondi per i parchi, per la lotta al dissesto idrogeologico, per la difesa della biodiversità. E però, la decisione di far morire gli eco-incentivi alle ristrutturazioni delle case è ancora un passo oltre questa idea generale così …

"La scuola della disuguaglianza", di Marina Boscaino

Mentre tutti i 26 Paesi dell’Unione Europea si attrezzano per sostenere l’avanzamento dell’obbligo scolastico, per fare in modo che i ragazzi stiano il più a lungo possibile a scuola (il nostro – il 27° – è l’unico ad avere l’obbligo sotto i 15 anni); mentre – mancato il programma di Lisbona 2010 – i Paesi europei si sono ridati per il 2020 l’obiettivo di aumentare il numero dei giovani tra i 20 e i 24 anni con un diploma di scuola superiore; mentre fior di ricerche dimostrano i costi sociali della dispersione, nonché i vantaggi economici a lungo termine di un aumento della scolarizzazione; mentre accadono queste ed altre cose, nella nostra sgangherata Italia, nell’Italietta che vive alla giornata, o meglio al minuto, si segna una delle pagine più nere delle politiche dell’istruzione da sempre fino ad oggi e si compie un enorme passo avanti verso la demolizione del progetto di innalzare l’obbligo scolastico a 16 anni. La Camera ha infatti approvato il ddl Lavoro, che introduce – in sostituzione dell’ultimo anno di biennio – …

«Macerie di democrazia»: l'Italia a L'Aquila il 20 novembre

Diciannove mesi dopo le 3.32 del 6 aprile 2009 gli aquilani fanno duramente i conti con una ricostruzione che non c’è, non è mai iniziata e non si vede all’orizzonte. Si sentono all’«epicentro della crisi» che coinvolge il paese intero e chiamano a raccolta tutti gli italiani per una grande manifestazione indetta per il 20 novembre nel martoriato centro del capoluogo abruzzese. Doppia è infatti la piattaforma delle rivendicazioni: una strettamente inerente agli immensi problemi degli abitanti del bacino colpito dal sisma, lasciati soli nonostante la propaganda del governo. «Solo per fare un esempio – dice Annalucia del comitato “L’Aquila Anno 1” – il Governo ci fa tornare a pagare la tutte le tasse, saremmo trattati meglio se fossimo stati evasori, che riportano il capitale in patria con il 5%». L’altra piattaforma fa appello al resto del paese, «perché la situazione dell’Aquila – dice ancora Annalucia,– non è solo un problema locale ma è il paradigma di tutte le crisi italiane, il denominatore comune sono le emergenze gestite con le deroghe, con i commissariamenti, con …

"Basso Impero", di Michele Brambilla

Non è detto, non è affatto detto che l’impero di Silvio Berlusconi sia arrivato al capolinea: l’uomo ha più di sette vite e lo ha già dimostrato tante volte. Magari rivincerà le elezioni e non farà prigionieri. Ma in questi giorni il clima è un clima da fine impero, e quando finisce un impero si scatenano gli istinti più bassi, la ribalta è degli ex fedelissimi che tradiscono e dei nemici che infieriscono, e questa è una delle cose peggiori perché non c’è niente di più vile che infierire su chi cade. Sono giorni già tante volte vissuti in questo Paese, i giorni del «mai stato fascista, io» e del «mai stato craxiano, io». Pare si attenda da un momento all’altro un’immancabile apocalisse, forse anche una catarsi, crescono da una parte la voglia anzi la necessità di riciclarsi e dall’altra quella del regolamento di conti. Per un po’ sarà il caos, come dopo il 25 aprile: si starà alla finestra, un po’ di qua e un po’ di là in attesa di capire come va …