Mese: Novembre 2010

Vogliamo un futuro per il nostro Ateneo

L’appello dei ricercatori della ”29 aprile”: a rischio il domani della città stessa. «Trasformiamo l’inaugurazione da Triste cerimonia di un anno accademico nato agonizzante in un momento di riaffermazione della volontà di esigere un vero futuro per la nostra università». Con queste parole i ricercatori che aderiscono alla Rete 29 Aprile danno oggi appuntamento in aula magna. Chiedono ai loro colleghi di aderire allo sciopero proclamato dalla Flc-Cgil per mercoledì, di partecipare al presidio che lo stesso sindacato organizza sempre mercoledì in piazza Oberdan sotto la Regione, e di prender parte alla manifestazione indetta dagli studenti medi e universitari alle 15 del medesimo giorno, in piazza Goldoni. «Nell’Università di Trieste sono a rischio gli stipendi dei dipendenti, e quindi il futuro delle giovani generazioni, del paese e anche della stessa città di Trieste» avvertono, riecheggiando le parole di Peroni, che ha anche inserito un manifesto-appello nella home-page del sito dell’Università, dove chiama a raccolta anche enti e cittadini: «Seguiteci nelle azioni che intraprenderemo». I ricercatori parlano di «attacco complessivo sferrato contro l’intera filiera del sapere …

"Lo scioglimento ad personam", di Stefano Rodotà

L´uomo che aveva sempre accusato gli avversari di indietreggiare di fronte alla prova democratica delle elezioni, l´uomo che aveva sempre dileggiato il Parlamento per la tortuosità dei suoi percorsi, improvvisamente cerca di costruirsi una strada. Una via che lo ponga al riparo dalle incognite di un voto, mettendo così a nudo il suo vero modo d´intendere democrazia e sovranità popolare. Ma ogni sorpresa è fuori luogo. Berlusconi dovrebbe averci abituati ad ogni genere di forzatura. Messo ormai alle corde dalla scomparsa della sua maggioranza politica, dall´incapacità di governare, dal discredito personale, intravvede uno spiraglio nella possibilità di andare alle elezioni rinnovando solo la Camera dei deputati. Una strategia per la sopravvivenza personale, che rischia di aggravare ancora di più la crisi che stiamo attraversando. Una conferma dell´irresistibile sua propensione ad un uso congiunturale delle istituzioni, piegate al soddisfacimento dei suoi immediati interessi. Analizziamo fatti e regole. Nell´articolo 88 della Costituzione è scritto che «il presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camera o anche una sola di esse». Non vi sono precedenti …

Non possiamo generalizzare nulla, eccetto i diritti*

Numero degli insegnanti e degli alunni con disabilità, risorse per il sostegno, sovraffollamento delle classi: due mesi dopo l’inizio del nuovo anno scolastico, che cosa è cambiato dal punto di vista dell’inclusione degli alunni con disabilità? Non molto, secondo il CIIS (Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno), anche se il Ministero sembra voler leggere i primi dati con ottimismo. E questo sia perché non possono essere “i numeri” a scandire la qualità della vita, sia perché continua a restare sotto traccia la realtà che l’integrazione scolastica non è solo sostegno, ma dovrebbe poter contare sulla collaborazione attiva dell’intero sistema scuola e in particolare di tutti gli insegnanti della classe dove è iscritto l’alunno con disabilità Sono trascorsi due mesi dall’inizio del nuovo anno scolastico. E la scuola inclusiva ha ripreso, faticosamente, il suo percorso. Ma cosa è cambiato rispetto al precedente anno scolastico? Quali le novità? I dati relativi ai “numeri” stanno arrivando, un po’ alla spicciolata, per la verità. Noi sappiamo bene che l’integrazione non si misura con i “numeri”, ma in questo caso i …

"Pompei crolla, loro mangiano", di Emiliano Fittipaldi e Claudio Pappaianni

Invece di occuparsi del patrimonio archeologico, Bondi e Bertolaso hanno speso milioni di euro per ‘eventi’ e ‘progetti’ sull’area dei loro amici. E per una visita del premier, che poi ha pure bidonato. Per Pompei le risorse ci sono, si tratta di saperle spendere”, affermava due anni fa Sandro Bondi, annunciando che il 28 ottobre 2008 Berlusconi avrebbe visitato il sito archeologico più famoso del mondo. Chissà se il ministro per i Beni culturali sapeva che per quella visita il commissariato straordinario voluto da lui medesimo stava bruciando un pacco di soldi. “Sessantamila euro per la visita del presidente del Consiglio”, recita la voce della contabilità del commissariato, cui vanno aggiunti 11 mila euro per la “pulizia delle aree di visita del Presidente del Consiglio” e 9.600 euro per “l’accoglienza”. Giustificazione dell’uscita: promozione culturale. Lavoro e migliaia di euro sperperati, visto che il Cavaliere a Pompei non ci metterà mai piede. I soldi destinati alla visita del premier non sono gli unici, incredibili “investimenti” che i due commissari straordinari voluti da Bondi (prima il prefetto …

“Alunni disabili senza diritti” I genitori portano la Gelmini in tribunale, di Franz Baraggino

A settembre il ministro prometteva 2700 insegnanti di sostegno in più. “Non è vero, la riforma riduce drasticamente i fondi”. Così parte a Milano la prima azione collettiva contro il ministero dell’Istruzione, accusato di discriminare gli studenti con disabilità Abbiamo incrementato gli insegnanti di sostegno di 2700 unità”. Solo due mesi fa, il 2 settembre 2010, il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini rassicurava le famiglie con i figli disabili in vista dell’avvio dell’anno scolastico. Ma le cose non sono andate come promesso. “Siamo costretti a tenere i nostri figli a casa, perché la riforma Gelmini ha ridotto drasticamente le ore di sostegno alla disabilità”. Parte da un disagio profondo la protesta di 30 genitori di alunni disabili che hanno deciso di intentare la prima azione collettiva (intrapresa con la collaborazione di Ledha, la Lega per i diritti delle persone con disabilità, e il sostegno dell’associazione Avvocati per niente) contro il ministero dell’Istruzione e gli Uffici scolastici locali, accusati di discriminare gli alunni disabili. “La scarsità delle risorse non può giustificare una lesione del diritto all’istruzione. Lo …

«Non è il burqa la prigione delle donne», di Cecilia Zecchinelli

Parla una delle protagoniste della battaglia per il rispetto dei diritti umani in Afghanistan
Mary Akrami: molti passi in avanti, ma troppe promesse disattese Mary Akrami è una delle donne coraggiose dell’Afghanistan che hanno deciso di lottare per un Paese libero, pacifico e rispettoso dei diritti umani, schierandosi a fianco delle loro sorelle più deboli. Nel 1999, durante l’esilio in Pakistan ai tempi dei talebani, ha fondato l’attivissimo Centro per lo sviluppo delle capacità delle donne afghane (Awsdc). Con la sua Ong, tornata a Kabul, ha creato nel 2003 il primo rifugio per donne maltrattate, il Khana-e-Amn, la Casa della sicurezza. Da allora si divide tra la capitale afghana e il mondo: rappresentante della società civile afghana alla conferenza di Bonn nel 2001, testimone del «nuovo Afghanistan» nel 2005 al Social Forum in Brasile, insignita nel 2007 dal Dipartimento di Stato Usa del premio International Women of Courage. Venerdì, nel corso della conferenza Science for Peace di Milano, parteciperà all’incontro sulle donne nelle aree di conflitto con altre importanti attiviste, dal Premio Nobel iraniana Shirin Ebadi …

Il Pd: «Vigilanza democratica sui colpi di coda del Caimano», di Andrea Carugati

Finocchiaro: «L’allarme deve essere alto, Berlusconi non conosce limiti». Franceschini: «I sistemi autoritari sono più pericolosi quando arriva la fine». Dal Colle nuovo richiamo alle priorità: fare la finanziaria, e poi toccherà alle mozioni e alla crisi Ma preoccupa l’agitarsi del premier: «La sua lettera alle Camere è un tentativo disperato». «Vigilanza democratica», scandiscono in coro Dario Franceschini e Anna Finocchiaro. «Anche se queste parole non si dovrebbero pronunciare in una grande democrazia occidentale», spiega la capogruppo Pd al Senato. Però il momento è grave. «Il livello di allarme deve essere alto, Berlusconi ci ha abituati a qualsiasi stravolgimento delle regole e ad una spregiudicatezza senza limiti». Franceschini è sulla stessa linea: «Tutti i sistemi con qualche venatura autoritaria diventano più pericolosi quando si avviano alla fine». Passano poche ore e i timori, già alimentati nei giorni scorsi dalle parole del premier da Seul sulla «guerra civile» da scatenare contro un eventuale ribaltone, trovano un’ulteriore conferma, quando Berlusconi annuncia la sua personale road map parlamentare: una lettera ai presidenti delle Camere per forzare le tappe …