"Libri di testo e borse di studio: ecco l'imbroglio Gelmini", di Maria Coscia*
La finanziaria (o la legge di stabilità come si chiama ora) approvata venerdì dalla maggioranza alla camera penalizza di nuovo la scuola e le famiglie. Il governo, come solitamente fa, ha cercato di occultare i tagli che questa volta riguardano i libri scolastici e le borse di studio, da un lato raccontando sull’argomento bugie all’opinione pubblica e dall’altro, per spostare l’attenzione su altro, annunciando trionfalisticamente sulla stampa un piccolo progetto sul riconoscimento del merito degli insegnanti. Ma, approfondendo la notizia, emerge ancora una volta che ci troviamo di fronte a una nuova trovata pubblicitaria: un tema molto serio come quello del merito, dopo una assillante campagna propagandistica di due anni e mezzo, si è concretizzato in un progetto che sarà sperimentato in sole 40 scuole su oltre 10.000 istituzioni scolastiche e 42.000 plessi scolastici. Ma andiamo con ordine sui nuovi tagli. Nei giorni scorsi il Pd, durante la discussione alla Camera del disegno di legge di stabilità, ha sollevato con forza la questione del taglio di 103 milioni destinati ai contributi alle famiglie a basso …