Mese: Novembre 2010

"È rivolta nelle università. Prof e studenti sui tetti. Torino, stazione bloccata", di Gioia Salvatori

Sai perché ho deciso di dormire sul tetto? Perché devono rendersi conto che questo ddl getta nel baratro l’università italiana». Non ha dubbi, Giorgio Paterna, coordinatore nazionale dell’UdU e studente di economia ad Ancona. Insieme ad altri venti studenti e ricercatori provenienti dall’ateneo di Tor Vergata, dalle università del Sannio, di Siena, di Benevento, Catania e Napoli giunti a Roma per la protesta, stanotte ha dormito sul tetto della facoltà di architettura della Sapienza, in via Fontanella Borghese. Pieno centro romano, a un passo dal palazzo di Montecitorio che gli studenti oggi assediano con un sit-in in dalle 9.30 in poi, in coincidenza con la discussione del ddl Gelmini. Ne chiedono il ritiro, dicono che i fondi stanziati (800 milioni per il 2011) non sono altro che un contentino; sfidano il governo «Governo precario, generazione precaria: vediamo chi cade». Non solo Roma: ieri erano 20 le facoltà occupate in tutta Italia e i ricercatori sono saliti sul tetto di Palazzo Nuovo a Torino, sede del polo umanistico, e sui tetti del campus di Salerno. E …

"L´osceno normalizzato", di Barbara Spinelli

Ci fu un tempo, non lontano, in cui era vero scandalo, per un politico, dare a un uomo di mafia il bacio della complicità. Il solo sospetto frenò l´ascesa al Quirinale di Andreotti, riabilitato poi dal ceto politico ma non necessariamente dagli italiani né dalla magistratura, che estinse per prescrizione il reato di concorso in associazione mafiosa ma ne certificò la sussistenza fino al 1980. Quel sospetto brucia, dopo anni, e anche se non è provato ha aperto uno spiraglio sulla verità di un lungo sodalizio con la Cupola. Chi legga oggi le motivazioni della condanna in secondo grado di Dell´Utri avrà una strana impressione: lo scandalo è divenuto normalità, il tremendo s´è fatto banale e scuote poco gli animi. Nella villa di Arcore e negli uffici di Edilnord che Berlusconi – futuro Premier – aveva a Milano, entravano e uscivano con massima disinvoltura Stefano Bontate, Gaetano Cinà, Mimmo Teresi, Vittorio Mangano, mafiosi di primo piano: per quasi vent´anni, almeno fino al ´92. Dell´Utri, suo braccio destro, era non solo il garante di tutti costoro …

"Occupate scuole e università e la riforma traballa in Parlamento", di Corrado Zunino

Il ministro Mariastella Gelmini accelera sulla riforma universitaria, forzando tempi e regolamenti parlamentari. E nell’Italia attorno a Montecitorio, negli atenei ma anche nelle scuole medie superiori, cresce la protesta. Alla Camera è partita la discussione sul decreto legge con il ministro dichiarante: “Approvate la legge o le banche diventeranno i commissari degli atenei, tutti hanno deficit paurosi. Per questa riforma abbiamo un miliardo da spendere, cento milioni per il diritto agli studi”. L’Udc, dopo aver accettato il calendario forzato, ha annunciato voto contro (insieme a Pd, Idv e Sel). La Lega ha confermato la linea di governo, “anche se abbiamo una posizione critica”, ha puntualizzato Paola Goisis. Ago della bilancia in questa fase di maggioranza spaccata saranno i trentasei deputati di Futuro e libertà, che hanno imposto il loro ultimatum: il governo deve firmare i nostri due emendamenti o passiamo con l’opposizione. I finiani vogliono che la metà dei ricercatori in attesa (26 mila, stimano) abbiano una priorità nelle graduatorie universitarie e chiedono per gli assunti il ripristino degli scatti d’anzianità. “Sono pessimista”, dice il …

Napolitano difende la cultura "Tagli non risanano il bilancio"

Giorgio Napolitano ricevendo al Quirinale il mondo del cinema e dello spettacolo per il Premio De Sica, chiede una riflessione per assicurare risorse al mondo della cultura. Ma subito dopo aggiunge che «dobbiamo fare i conti con una riduzione, cui non possiamo sfuggire, del nostro debito pubblico». Dobbiamo farlo, spiega, «nell’interesse soprattutto delle nuove generazioni, sulle cui spalle non abbiamo il diritto di scaricare il simile peso». Il capo dello Stato prende atto con soddisfazione delle promesse di Sandro Bondi riguardo i fondi Fus e il sostegno al cinema, ma non rinuncia a giudicare «inspiegabile» la soppressione di enti come l’Eti e, soprattutto, avverte: non è certo attraverso la «mortificazione della cultura» che si risana il bilancio in tempi di crisi. «Non troveremo le nuove vie per il nostro sviluppo economico e sociale attraverso una mortificazione della risorsa di cui l’Italia è più ricca: la risorsa cultura nella sua accezione unitaria», ha detto il presidente della Repubblica consegnando al Quirinale i premi De Sica. «Adoperiamoci – ha aggiunto – perchè di ciò si convincano tutti …

Università. Ghizzoni (Pd), Gelmini ascolti le proteste dei ricercatori. Le loro sono richieste di buon senso

“Il governo ascolti le richieste dei ricercatori che stanno ricorrendo anche a forme di proteste estreme ma civili. Non chiedono altro che un gesto di attenzione da parte della politica, che per il momento non è arrivato”. Lo ha detto Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione Cultura della Camera. “Le risorse reperite dalla legge di stabilità – ha proseguito Ghizzoni – non possono essere finalizzate in alcun modo alla progressione in carriera dei ricercatori di ruolo e tantomeno alla assunzione dei ricercatori precari poiché sono appena sufficienti a pagare gli stipendi di coloro che già lavorano nelle università. Ci auguriamo che la discussione in Aula alla Camera sul ddl Gelmini sia l’occasione per recepire queste richieste di buon senso. L’università italiana ha bisogno delle competenze scientifiche e didattiche dei ricercatori di ruolo e precari per poter competere con gli altri paesi europei e internazionali”. ****** Università, Pd a Gelmini: metta da parte pregiudizi e ascolti proteste Ghizzoni: permane scippo di 300 milioni ad atenei “Ma quale miliardo in più: la verità è che in Finanziaria …

Bersani: «Paese nel pantano Se si va al voto, vinciamo»

E’ scontato che il governo sara’ sfiduciato? “Non c’e’ niente di scontato”, risponde il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, che stamattina è ospite di Radio Anch’io. “Con la nostra mozione di sfiducia – aggiunge – di certo almeno si capira’ chi e’ a favore e chi e’ contro. Credo che la nostra iniziativa fara’ riconoscere i dati reali della situazione politica. Sara’ l’occasione per chiarire che c’e’ una crisi formale di questo governo e io voglio sperare che sara’ l’occasione per aprire una diversa fase”. E’ possibile un governo di transizione dopo il 14 dicembre? “Rispondo di si’ purche’ il tema sia ben posto”, dice Pier Luigi Bersani a Radio Anch’io. “Il 14 dicembre- aggiunge- il massimo a cui puo’ aspirare Berlusconi e’ avere un voto in piu’ anche alla Camera. Non credo che ci arrivera’, ma questo non significa governabilita’ ma un’ulteriore debolezza di questo governo”. “Non ho paura delle elezioni. Faccio questo pronostico: se andiamo a votare vinciamo”. “Ma riflettiamo un attimo sull’Italia: con una legge elettorale che consente di eleggere il …

Governo battuto due volte alla Camera I finiani: "Non voteremo la fiducia"

Bocchino: “Berlusconi si dimetta”. E i suoi si schierano con Pd e Udc. Bersani: il premier non ce la farà, non si governa con un voto in più. Maroni: ma il federalismo si farà. Maggioranza battuta due volte alla Camera sull’articolo 4 della ratifica delle modifiche al Trattato dell’Unione europea che assegna all’Italia un seggio supplementare del Parlamento europeo. Dopo che, a scrutinio segreto, era stato respinto un suo emendamento all’articolo 4, la maggioranza aveva dato indicazione per votare contro l’articolo nel suo complesso «evitando un vulnus», come aveva spiegato Andrea Orsini (Pdl). Ma al momento del voto, l’articolo (anche in questo caso a scrutinio segreto) è passato con 292 sì, 250 no e un astenuto. Fli ha votato con Udc, Pd e Idv. Una prova generale in vista del 14? Pare di sì. Bocchino in mattinata ha detto che «è evidente che non ci sono le condizioni per cui noi possiamo votare in questo momento la fiducia al governo Berlusconi. Alla fine sono convinto che il premier sceglierà la via più saggia che è …