Mese: Novembre 2010

In arrivo 55 milioni per la formazione integrata. Li ha stanziati la Regione Emilia-Romagna

Pronti 55 milioni di euro per i percorsi formativi biennali integrati. Li mette a disposizione la Regione Emilia-Romagna per l’anno formativo 2010-2011 e serviranno per realizzare percorsi integrati di istruzione e formazione professionale e percorsi biennali di completamento nella formazione professionale dopo un primo anno di scuola superiore. Lo ha deciso la Giunta regionale, che ha già deliberato il trasferimento alle amministrazioni provinciali, le azioni, che fanno riferimento a quanto previsto dalla legge regionale 12 del 2003, interessano in Emilia-Romagna oltre 8 mila ragazzi che devono assolvere l’obbligo di istruzione e l’obbligo formativo. “I percorsi integrati erano stati individuati dalla legge 12 come strumento contro la dispersione scolastica, per sostenere i ragazzi nel delicato momento della maturazione delle proprie scelte formative – spiega l’assessore regionale alla scuola e formazione Patrizio Bianchi – Oggi, nell’ottica del riordino dell’istruzione secondaria, questa esperienza consente di andare oltre e di pensare ad un sistema unitario dell’istruzione e della formazione”. Del finanziamento complessivo, pari a 55 milioni, 45 milioni e 900 mila euro serviranno a finanziare i 186 bienni avviati …

Montagne di rifiuti e di bugie

Una storia di ordinaria follia. Quella di ieri è stata la giornata più surreale e significativa su come il governo pensa di risolvere il problema dei rifiuti a Napoli. Un escalation di mediocrità, approssimazione e falsità iniziate già all’apertura del Parlamento. Questa una sintesi cronologica. La politica italiana si è svegliata con l’amara diagnosi fatta dagli ispettori della Ue sulle condizioni della spazzatura a Napoli. Un giudizio semplice e impietoso: la situazione è la stessa registrata due anni fa nel massimo dell’emergenza. Ma come? Ben 7 volte Berlusconi aveva dichiarato di aver fatto il miracolo e di aver risolto il problema dei rifiuti già nel primo Consiglio dei ministri che, per la gioia dei media, si era svolto a Napoli. Cosa è successo nel frattempo? Cosa è successo mentre Bertolaso si affrettava a nascondere la spazzatura sotto il tappeto? Napoli è stata abbandonata. Napoli ha acquisito la nomea mondiale di sporcizia e di degrado. Insomma Napoli, grazie alla politica del ghe pensi mì è diventata una discarica di munnezz’. Complimenti. L’allarme riproposto con forza nell’ultimo …

La ricchezza della cultura, il costo della mala-politica

Appello di Napolitano sui tagli del governo alla cultura: “Non mortifichiamo la risorsa più grande”. Fassina-Orfini: “Tagli, frutto di improvvisazione, ascoltino Napolitano” immagine documento Oggi il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, durante la cerimonia di consegna dei premi De Sica, ha pubblicamente solidarizzato con gli operatori dello spettacolo che ieri hanno scioperato contro i forti tagli del governo al mondo della cultura. “Capisco bene i motivi della protesta che ieri ha attraversato il Paese. So bene quello che vi inquieta, quello che vi assilla… Questa via, quella del risanamento, non la troveremo attraverso una mortificazione della risorsa di cui l’Italia è più ricca: la risorsa cultura, nella sua accezione unitaria. Adoperiamoci perché di ciò si convincano tutti e perché se ne traggano le conseguenze. Questo deve essere il nostro solidale impegno”. Parole apprezzatissime quelle del Presidente, dalla platea composta da attori e registi italiani e da tutti gli esponenti del Partito democratico che hanno espresso il loro plauso. Lo sciopero del mondo dello spettacolo infatti è frutto dei tagli profondi, miopi e insensati del governo. …

Strage dei Georgofili, via al processo ma lo Stato non si costituisce parte civile

Nuovo procedimento sulla stagione stragista del 1993 e sulla trattativa fra Stato e mafia Imputato il boss siciliano Francesco Tagliavia, decisive le rivelazioni di Spatuzza. “Non so se l’avvocatura dello Stato è in ritardo”. Giuseppe Quattrocchi lo dice con amarezza. Lo Stato non si è costituito parte civile nel processo che si è aperto stamani a Firenze sulle stragi mafiose del ’93 che, per la prima volta nella storia di Cosa Nostra, colpirono i tesori dell’arte e chiese in continente, fuori dalla Sicilia. Per il tritolo di via dei Georgofili, nel capoluogo toscano morirono 5 persone: Caterina Nencioni, una bambina di appena 50 giorni, la sorella Nadia di 9 anni, i genitori Fabrizio Nencioni e Angela Fiume con lo studente Dario Capolicchio. Mentre Regione e comune di Firenze si sono costituite parti civili, l’assenza dello Stato per il procuratore capo di Firenze potrebbe essere dovuta a una dimenticanza dell’avvocatura. “Non ci siamo costituiti parte civile perchè non ne siamo venuti a conoscenza – spiegano dalla sede fiorentina dell’avvocatura – Non c’è stato notificato nulla per …

"Il buco c'è e pure la banda che l'ha realizzato", di Osvaldo Roman

Hanno amputato, a un milione di dipendenti della Scuola, tre anni di servizio, utili alla carriera economica, e vogliono nascondere il malfatto! Lo dice pure Tuttoscuola nella sua Newsletter quando (con qualche approssimazione perché anche dopo il 2012 la quota relativa al 30% servirà in maniera permanente a coprire la spesa maturata per garantire la copertura economica consolidata al termine del triennio 2010-12) afferma: “Ma il congelamento dell’anzianità nella carriera resta” In attesa di conoscere nel dettaglio i contenuti del decreto interministeriale con il quale il ministro Gelmini, insieme al collega Tremonti, ha concretizzato gli impegni di utilizzare i risparmi di sistema (30% delle risorse ricavate dai tagli di organico) per corrispondere anche per il prossimo biennio gli scatti di anzianità del personale scolastico, ci sembra doverosa una riflessione sui vincoli posti dall’ormai famoso art. 9, comma 23 della legge 122/2010 sulla manovra finanziaria. Il comma 14 dell’art. 8 ha previsto che i risparmi di sistema (30%) devono essere comunque destinati al settore scolastico e che la destinazione di quelle risorseè stabilita con decreto interministeriale, …

"Donne violenza e silenzi di governo", di Roberta Agostini e Federica Mariotti

Sono passati più di 30 anni da quando per la prima volta una telecamera entrò in un’aula giudiziaria nella quale si svolgeva un processo per stupro. Era il 1978, il documentario venne poi trasmesso in televisione e ci mostra che sul banco degli imputati siede soprattutto la donna che, spiegano gli avvocati, con il suo comportamento avrebbe istigato i violentatori. Da allora molte cose sono cambiate. Ci sono volute le battaglie delle donne, nelle istituzioni e fuori, a cambiare ciò che un tempo era dato per scontato, nominare la violenza e la prevaricazione, fino ad approvare, nel 1996, la legge che trasforma la violenza da delitto contro la morale a delitto contro la persone. Oggi però non possiamo ancora dire che le donne abbiano vinto. L’Istat ci consegna una radiografia impressionante del problema: 14 milioni di donne vittime di violenza, 7 milioni di stupri e abusi, di queste un milione e 400 ragazze, nel solo 2006 un milione e 150.000. Chi sono gli autori di queste violenze? Nella maggior parte dei casi mariti, parenti, amici, …

"La simil-maggioranza del Pdl con tre linee", di Francesco Lo Sardo

Si avvicina il voto di fiducia per Berlusconi ma i suoi non si ricompattano, anzi Apparentemente, a parte la caccia al voto senza risultati esaltanti per il Cavaliere, la fase è di stallo. La maggioranza non c’è – ieri è andata sotto due volte grazie a un asse Fli-Pd-Idv e Udc che ha assegnato al partito di Casini e non al Pdl un seggio supplementare all’europarlamento – però non tutto, da quelle parti, è immobile. La Lega ripete: «Con una maggioranza risicata meglio andare al voto». Ma nel Pdl dilaniato anche dalla questione morale, dalla denuncia della Carfagna contro «l’affarismo », man mano che s’avvicina la fiducia del 14 dicembre, è palpabile l’emergere di tre linee contrastanti che cercano di condizionare le scelte del Cavaliere: quelle già fatte d’intesa con Bossi, quelle da farsi fino al 14 e quelle da fare dopo, a seconda del risultato. C’è una linea dei “neutralisti” – ancora tendenzialmente maggioritaria nel Pdl – che spera in un voto di fiducia per tirare avanti tout court col solito assetto Pdl-Lega: se …