Bersani dopo la pubblicazione dei file commenta: “Il premier con il suo comportamento e le sue decisioni politiche nuoce alla reputazione dell’Italia nel mondo, con grave danno per il paese”. Ma alla fine cosa ha pubblicato WikiLeaks? Come da un vaso di Pandora i dispacci diplomatici resi pubblici toccano tantissimi paesi. Per l’Italia fa subito notizia la sfiducia in Silvio Berlusconi, definito quasi il portavoce della Russia in Europa e segnalato per le sue “feste selvagge”. Il premier stando ai suoi collaboratori si sarebbe fatto “una risata” a leggere i report scritti sul suo conto.
Purtroppo “c’è poco da ridere. Berlusconi nuoce alla reputazione dell’Italia – dichiara il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani – Con i documenti resi noti da Wikileaks quel che emerge conferma in modo inequivocabile che il presidente del Consiglio con il suo comportamento e con le sue decisioni politiche nuoce alla reputazione dell’Italia nel mondo, con grave danno per il paese. Semmai ce ne fosse stato bisogno, è la conferma che occorre una svolta, che bisogna voltare pagina”.
“Incapace, vanitoso e inefficace come leader europeo moderno”: questo il giudizio dell’incaricata d’affari americana a Roma Elizabeth Dibble sul presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Non solo: il presidente del Consiglio italiano è un leader “fisicamente e politicamente debole” le cui “frequenti lunghe nottate e l’inclinazione ai party significano che non si riposa a sufficienza”. Secondo i documenti svelati da Wikileaks, il premier italiano è visto con scarsa fiducia, se non con aperto sospetto, per i suoi rapporti con Vladimir Putin, di cui viene definito il “portavoce in Europa”. I rapporti americani parlano di rapporti sempre più stretti tra i due leader, conditi da “regali sontuosi” e da “contratti energetici lucrativi”. I diplomatici segnalano anche la presenza di “misteriosi intermediari”.
Nei documenti appare anche il ministro degli Esteri Franco Frattini, che avrebbe espresso “frustrazione per il doppio gioco di espansione verso l’Europa e l’Iran da parte della Turchia”.
Ma i documenti come detto riguardano tanti paesi: c’è il fastidio per come Sarkozy, chiamato “imperatore nudo” contrasta la politica statunitense, gli avvertimenti alla Germania sul contrasto alle “rendition” citando il caso di Abu Omar in Italia, lo spionaggio nei confronti dell’Onu degli USA e le strategie per bloccare l’Iran e arginare la Cina.
Certo è che i files di Wikileaks che riguardano l’Italia, non sono però solo un insieme di giudizi sulla vita privata di Silvio Berlusconi ma soprattutto una fonte diretta per capire come i rapporti con gli Usa stanno subendo importanti cambiamenti per via degli affari del premier con Vladimir Putin, la vendita di navi e armi di Finmeccanica all’Iran.
”Non vogliamo affatto speculare, ne’ possiamo dire che ci fa piacere leggere nei rapporti riservati della diplomazia americana giudizi così poco lusinghieri sul Presidente del Consiglio italiano. Purtroppo, e il Ministro Frattini dovrebbe saperlo, si tratta di una triste conferma di quanto le amicizie pubbliche e private di Berlusconi portino discredito all’immagine e al ruolo internazionale del nostro Paese” afferma in una nota la vice presidente dell’Assemblea nazionale del Pd, Marina Sereni.
”Proprio ora che servirebbe un’Italia forte ed autorevole in Europa e nel mondo e’ di solare e drammatica evidenza l’inadeguatezza di Berlusconi. Un altro motivo, non l’ultimo – conclude – per chiedere che si dimetta e lasci che in Parlamento si apra una fase nuova”.
Ma.Lau.
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