"L'università dell'incertezza" di Daniele Checchi e Tullio Jappelli
La riforma dell’università, contestata da studenti, ricercatori e opposizioni, sembra ormai l’ultima bandiera di un governo in difficoltà. Ma richiede decine di decreti attuativi e tempi lunghi per la sua applicazione. E dunque, se approvata, finirà per aggiungere un’ulteriore dose di incertezza nel mondo universitario. Intanto, sui finanziamenti per l’anno in corso e per il futuro regna la confusione, i concorsi sono bloccati e la valutazione della ricerca è ferma al 2001-2003. La riforma universitaria procede zoppicando il cammino parlamentare, mentre studenti e ricercatori salgono sui monumenti storici e sui tetti delle università. Alcuni punti qualificanti della proposta del ministro Gelmini (come l’ingresso di persone esterne nei consigli di amministrazione delle università, l’immissione in ruolo dei nuovi professori, gli avanzamenti di carriera dei docenti) diventano oggetto di compromesso tra le diverse componenti della maggioranza di governo. In assenza di correzione complessiva della riduzione dei finanziamenti all’università, l’opposizione sta attuando resistenza al cammino parlamentare, arrivando a invocare l’istanza di incostituzionalità per via del contemporaneo dibattimento della legge di stabilità. QUESTIONE DI FONDI. E NON SOLO Nel …