"Occupate scuole e università e la riforma traballa in Parlamento", di Corrado Zunino
Il ministro Mariastella Gelmini accelera sulla riforma universitaria, forzando tempi e regolamenti parlamentari. E nell’Italia attorno a Montecitorio, negli atenei ma anche nelle scuole medie superiori, cresce la protesta. Alla Camera è partita la discussione sul decreto legge con il ministro dichiarante: “Approvate la legge o le banche diventeranno i commissari degli atenei, tutti hanno deficit paurosi. Per questa riforma abbiamo un miliardo da spendere, cento milioni per il diritto agli studi”. L’Udc, dopo aver accettato il calendario forzato, ha annunciato voto contro (insieme a Pd, Idv e Sel). La Lega ha confermato la linea di governo, “anche se abbiamo una posizione critica”, ha puntualizzato Paola Goisis. Ago della bilancia in questa fase di maggioranza spaccata saranno i trentasei deputati di Futuro e libertà, che hanno imposto il loro ultimatum: il governo deve firmare i nostri due emendamenti o passiamo con l’opposizione. I finiani vogliono che la metà dei ricercatori in attesa (26 mila, stimano) abbiano una priorità nelle graduatorie universitarie e chiedono per gli assunti il ripristino degli scatti d’anzianità. “Sono pessimista”, dice il …