Giorno: 22 Novembre 2010

"Abbiamo bisogno sia del pane sia delle rose", di Daniele Lucchetti*

Nel giorno in cui il mondo dello spettacolo scende in piazza contro i tagli alla Finanziaria, vorremmo parlare in maniera corretta. Non siamo un esercito di sfaccendati privilegiati ma un esercito di 250.000 lavoratori che di audiovisivo vive e che attraverso il suo lavoro alimenta l’immaginario di un paese. Quella visione fasulla e pretestuosa è stata sostituita dalle parole e dalle richieste che proponiamo da tempo, quasi che fossimo riusciti a generare una visione del cinema italiano che «suona» bene e che è giusta per chi conosce ed ama il nostro lavoro. Abbiamo ascoltato promesse per il rinnovo degli incentivi fiscali e del FUS, promesse per cui ci batteremo affinchè siano mantenute, ma crediamo ci dovrà essere anche dell’altro se non vogliamo ritrovarci tra un anno nelle stesse piazze ad urlare gli stessi slogan. Mi piacerebbe sottolineare solo tre argomenti a cui teniamo particolarmente. Primo punto: non vogliamo più essere connessi alla poltica e soprattutto al giudizio dei governi, qualsiasi essi siano. Siamo disposti ad un profondo ripensamento del sistema di finanziamento pubblico del cinema, …

"Le due Italie di un lavoro nella crisi", di Bruno Ugolini

È forse la prima indagine che si occupa dei danni arrecati dalla crisi. È apparsa sotto il titolo “Come cambia il lavoro” (a cura di Mimmo Carrieri e Cesare Damiano, Ediesse) ed è stata costruita, sulla base delle risposte (settembre-novembre 2009) provenienti da 5.500 interpellati. È il seguito di un’altra inchiesta risalente al 2003. Che cosa è cambiato in questi sette anni? Un deterioramento della condizione materiale dei lavoratori – spiega Emilio Gabaglio, presidente Forum lavoro del Pd – e un diffuso senso di insicurezza sociale. Mentre al sindacato si chiede più che unità (forse per una sorta di avvilimento) “contrattazione, competenza”. Due parole chiave, come per dire: datevi da fare subito, magari senza perder tempo su “trattativa si, trattativa no”. C’è la dinamica negativa dei salari ma anche dell’organizzazione del lavoro (i saggi di Marcello Pedaci). Il 44,9% dei lavoratori indica un’alterazione della condizione economica della propria famiglia negli ultimi anni. È progressiva l’intensificazione del lavoro, attraverso la saturazione dei tempi, l’accorciamento delle pause, l’aumento dei ritmi. Con più ampia diffusione di stress e …

"Le nuove sfide della democrazia nell´era della crisi economica", di Nadia Urbinati

A giudicare dal suo successo planetario, sembra di poter dire che la democrazia non abbia più nemici. Chi può dirsi oggi anti-democratico? Ma il non aver più rivali credibili esterni non significa che abbia vinto le sfide al suo interno. Una delle condizioni essenziali della cittadinanza democratica è che la società offra soddisfacenti opportunità di formazione e di riuscita e che le carriere siano aperte a tutti senza discriminazione; infine, che ci sia un´ampia classe media, un fattore quest´ultimo essenziale per la stabilità del sistema. I rischi maggiori vengono oggi dalla destabilizzazione di questo equilibrio socio-economico. Rischi classici e che si rinnovano. A scanso di equivoci, la democrazia non è governo degli economicamente eguali, ma governo nel quale le condizioni sociali ed economiche non devono valere a determinare il trattamento da parte della legge e il diritto di contribuire al processo decisionale. La democrazia consiste nell´impedire che le diseguaglianze sociali si traducano in diseguaglianze di potere politico. Il suo è un lavoro di contenimento. A questo scopo, e proprio perché la libertà economica è fondamentale, …

Prima gli italiani di domani

Il piano nazionale del governo per l’infanzia è tardivo e inadeguato, si sbandierano i principi e si tagliano le risorse economiche. Dal PD una proposta di Legge Quadro sull’Infanzia e Adolescenza. Si è celebrato il ventennale dall’entrata in vigore da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite della “Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”, approvata nel 1989 dall’Assemblea e ratificata dall’Italia con legge del 27 maggio 1991, n. 176. E’ un trattato vincolante nell’ambito del diritto internazionale, che codifica i principi guida che gli Stati membri delle Nazioni Unite hanno accettato di considerare universali, cioè applicabili a tutti i bambini, di qualsiasi nazionalità o cultura, in qualsiasi tempo e senza alcuna eccezione, per il solo fatto di essere tutti membri della famiglia umana. Questo trattato ha ispirato modifiche a molte leggi nazionali esistenti, per tutelare più efficacemente i bambini. Ma a che punto siamo dopo quasi 20 anni? Cecilia Carmassi, Responsabile Politiche per la famiglia della Segreteria nazionale del Pd, lancia l’allarme: “I figli iniziano ad essere un lusso che non tutti si possono permettere! In …