Giorno: 21 Novembre 2010

"A gennaio in pensione a 61 anni. Poi il governo punta a 67", di Laura Matteucci

Arriva il doppio scalino per i lavoratori che vogliono andare in pensione: da gennaio bisognerà aver compiuto almeno 61 anni, a meno di averne lavorati almeno 41. Ed è per questo che, nei primi dieci mesi del 2010, si è registrato unboom di pensioni di anzianità: chi ha potuto, se n’è già andato. Ma il vero allarme lo lancia il vicepresidente del parlamento europeo Gianni Pittella (Pd), che informa dell’intenzione del governo «di mettere ulteriormente le mani sulle pensioni con un progetto di riforma che va oltre i provvedimenti già dolorosi che scatteranno da gennaio». In altri termini: «Secondo quanto esposto in un capitolo titolato “La riforma delle pensioni” del Programma nazionale presentato all’Unione europea e approvato dal Consiglio dei ministri, dal 2012 l’aspettativa di andare in pensione supererà i 66 e per molti sfiorerà i 67 anni, nonostante i conti dell’Inps siano largamente in attivo», spiega Pittella. Si parte, intanto, da gennaio 2011. La normativa è nota: entreranno in vigore sia le nuove regole per l’accesso alla pensione di anzianità previste dalla riforma del …

"Cgil e Cisl in pressing su Marchionne", di Paolo Griseri

Camusso:”La testa Fiat verso gli Usa”. Bonanni:”Basta gioco al massacro con la Fiom” Marcegaglia: preferiamo la Fiat cruda che sta sul mercato a quella dei sussidi. Marchionne «non può giocare al massacro infilando le banderillas sul dorso della Fiom». E´ Raffaele Bonanni ad esprimersi così aggiungendo che «se a Marchionne interessano gli investimenti in un clima di corresponsabilità, deve dare garanzie di trasparenza e serenità». Una posizione abbastanza inattesa quella del numero uno della Cisl che in questi mesi non aveva mancato invece di attaccare la Fiom difendendo le posizioni del Lingotto. Che cosa è accaduto negli ultimi giorni? La posizione della Cisl lascia intravedere una certa preoccupazione dell´organizzazione di Bonanni per la piega che rischia di prendere la trattativa sul futuro di Mirafiori. Perché è difficile immaginare che nella fabbrica torinese si possa replicare semplicemente lo schema di Pomigliano. Alcuni dettagli fanno temere una drammatizzazione. Il primo è il fatto che Marchionne abbia annunciato di voler chiudere la trattativa «entro Natale» quando in realtà la Fiat non ha ancora convocato i sindacati: «Ci attendiamo …

"Caccia al tesoro per la riforma dell'università", di Roberto Ciccarelli

Per il governo la riforma dell’università deve passare, costi quello che costi. Per il governo la riforma dell’università deve passare, costi quello che costi. Solo che, almeno nella versione licenziata ieri dalla commissione bilancio della Camera, questa riforma non costa nulla. E’ un «provvedimento ordinamentale», il reperimento delle risorse viene affidato alla legge di stabilità che contiene solo 800 milioni per finanziare il fondo ordinario di finanziamento (Ffo), 100 milioni di credito d’imposta a favore della ricerca nelle imprese e altri 100 milioni per il fondo per i prestiti d’onore e le borse di studio. Nessun fondo per i concorsi, come invece era stato annunciato urbi et orbi. Preso atto del taglio di 276 milioni rispetto ad un fabbisogno di 1,76 miliardi di euro, la commissione Bilancio ha respinto la norma che prevedeva l’assunzione dei professori associati e non ha recepito quella che recuperava il taglio degli scatti stipendiali stabilito dalla manovra estiva. Lo scontro in commissione tra Lega, Pdl, Futuro e Libertà e Pd è stato duro: la mozione Pd che chiedeva di fermare …