economia, lavoro

"La Cig oltre quota un miliardo di ore", Gabriele Dossena

La Grande Crisi colpisce ancora. Il termometro della cassa integrazione, uno degli strumenti più veritieri per misurare lo stato di salute del nostro sistema economico, indica che la febbre è ancora alta. E peggio, continua a salire. Tanto che le ore di cassa integrazione autorizzate dall’Inps a fine ottobre hanno addirittura sfondato la soglia di un miliardo.

Un dato, questo, che non risparmia alcun settore: dalla meccanica al commercio, passando per l’edilizia e la tabacchicoltura. Che mette inesorabilmente in piena luce le principali cause che ne stanno all’origine, come il boom delle crisi aziendali, cresciute del 141%, e l’impennata dei fallimenti, saliti del 105%. E che allo stato attuale vede ancora coinvolti stabilmente in cassa integrazione (nelle sue diverse forme) circa 600 mila lavoratori, che complessivamente hanno subito un taglio netto del reddito per poco meno di quattro miliardi (3 miliardi 963 milioni di euro, per la precisione).

I dati, contenuti nel rapporto di ottobre dell’Osservatorio Cig della CGIL, evidenziano un incremento del 44,2% del monte ore (1.026.479.655) di cassa nei primi dieci mesi dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2009. Anche se va fatto qualche distinguo all’interno di queste cifre: c’è stato per esempio un calo nel ricorso alla cassa integrazione ordinaria, scesa del 36,9% tra gennaio e ottobre, a fronte di una impennata della cassa straordinaria (+159,6% le ore autorizzate nei dieci mesi) e di quella in deroga, la Cigd (78 milioni di ore solo in Lombardia dall’inizio dell’anno, con un balzo del 202%; 45,7 milioni di ore in Emilia Romagna, +1.110%).

A proposito di cassa integrazione in deroga, il segretario confederale della CGIL Vincenzo Scudiere denuncia un’allarmante «tendenza all’aumento per ora inarrestabile». E aggiunge: «Ormai finiscono in Cigd non solo i lavoratori delle aziende che non rientrano nella normativa vigente, ma anche quelli che hanno concluso i periodi concessi sotto altre forme». Cita poi casi concreti, «come la Fiat di Pomigliano, dove avrebbero ancora a disposizione periodi di cassa integrazione speciale coperti da risorse economiche Inps, mentre viene invece attivata la cassa in deroga con risorse economiche che non ci sono e che aggravano il conto del bilancio pubblico».

Il leader della Cisl Raffaele Bonanni, è comunque fiducioso: «Speriamo che la crisi si esaurisca, perché sono già due anni che usiamo strumenti straordinari di ammortizzazione. Per ora abbiamo retto, speriamo di reggere ancora in seguito». Non si placano intanto le polemiche sindacali sulla questione dello stabilimento Fiat di Pomigliano. Una nota della Fim Cisl accusa la Fiom di comportarsi da Cobas, «e alla fine rischia di diventarlo davvero».

Corriere della Sera 14.11.10

******

Cassa integrazione oltre 1 miliardo di ore e le tredicesime restano ferme al 2009

Quota un miliardo. La Cassa integrazione guadagni ha superato il tetto di un miliardo di ore nei primi dieci mesi dell´anno, in aumento del 44,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La “cassa” riguarda tuttora e stabilmente 600 mila persone, gran parte delle quali (250.000 lavoratori, oltre il 40% del totale) metalmeccanici. La diminuzione complessiva del reddito supera i 3,9 miliardi di euro, pari a 6.750 euro a testa.
La Cgil, che ha reso noti i dati relativi alla cassa, ha sottolineato come il primato di un miliardo di ore di Cig sia stato raggiunto nonostante la lieve diminuzione (-2,3%) di ore registrata in ottobre rispetto al mese precedente. Non solo, continua a pesare come un macigno sul quadro occupazionale «la costante e inarrestabile» crescita della cassa integrazione in deroga (che abbraccia anche quelle imprese e quei lavoratori che non possono accedere alla Cig ordinaria o straordinaria, o che abbiano già esaurito quelle risorse): da gennaio ad ottobre questo strumento ha registrato un incremento del 295,9%, mentre solo nel mese scorso il monte ore di cassa in deroga è salito del 6,36%, per un totale di 34,3 milioni di ore.
A livello settoriale, hanno fatto registrare gli incrementi maggiori nel ricorso alla cassa in deroga i lavoratori del settore edile, anche se in assoluto il monte-ore più corposo è quello della piccola industria meccanica. A livello geografico invece l´area più interessata è la Lombardia, seguita dall´Emilia Romagna. Dati allarmanti per quanto riguarda la cassa in deroga, commenta la Cgil, «frutto di un allargamento ulteriore delle difficoltà del comparto manifatturiero». Per Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl «per adesso abbiamo l´energia sufficiente per reggere le centinaia di migliaia di lavoratori che si trovano in cassa integrazione, speriamo di reggere anche in seguito e che la crisi si esaurisca».
Proprio per i cassintegrati, la Cgia di Mestre ha avanzato la proposta di detassare completamente le tredicesime: un´iniziativa che porterebbe per chi è in “cassa” circa 350 euro in tasca, e che costerebbe per lo stato tra i 200 e i 250 milioni. Chi, invece, un posto di lavoro ce l´ha ancora, troverà tredicesime praticamente uguali a quelle dello scorso anno: in termini reali (al netto quindi dell´inflazione) secondo la Cgia di Mestre ci saranno solo 8 euro in più in busta per un operaio e 10 per un impiegato.

La Repubblica 14.11.10