"Eco-incentivi, indietro tutta", di Roberto Della Seta e Francesco Ferrante
Se non vi saranno novità, dal prossimo gennaio gli italiani non potranno più contare sul credito d’imposta del 55% per le ristrutturazioni di appartamenti e condomìni a fini di miglioramento energetico. Il centrodestra aveva promesso il rinnovo dell’incentivo, introdotto 4 anni fa dal governo Prodi. E nei giorni scorsi circolava l’ipotesi che la proroga venisse inserita nel maxiemendamento alla Finanziaria: così non è stato, e ormai siamo decisamente in “zona-Cesarini”. Questa scelta, o non-scelta, è al tempo stesso stupefacente e comprensibilissima. Da una parte, questo governo e questa maggioranza hanno sempre guardato all’ambiente come ad un optional, tanto più irrilevante in tempi di crisi economica. Per loro, come disse qualche mese fa Berlusconi, «occuparsi d’ambiente quando c’è la recessione è come andare dal parrucchiere con la polmonite». Così, di Finanziaria in Finanziaria, sono stati più che dimezzati i fondi per i parchi, per la lotta al dissesto idrogeologico, per la difesa della biodiversità. E però, la decisione di far morire gli eco-incentivi alle ristrutturazioni delle case è ancora un passo oltre questa idea generale così …