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"Se Cittadinanza e Costituzione non ha il voto", di Franco Labella*

Una rivista diffusa e prestigiosa nel mondo dell’istruzione come Tuttoscuola dà rilievo, nel numero on line questa settimana, ad una apparente “non notizia”.
La non notizia è che Cittadinanza e Costituzione, la nuova disciplina annunciata qualche anno fa , con enfasi mediatica, dal Ministro Gelmini ma mai introdotta nelle scuole come disciplina autonoma, da quest’anno non potrà avere alcuna valutazione sulle pagelle degli studenti italiani delle superiori riordinate.
In realtà non avendo un monte ore proprio ed essendo stata affidata, quasi prevalentemente, come complemento al programma di Storia, Cittadinanza e Costituzione, oggi, altro non è che la riedizione della mai rimpianta Educazione civica.
Chiediamo da tempo, come Coordinamento nazionale dei docenti di Diritto e Economia, che gli studenti italiani abbiano un insegnamento di Cittadinanza e Costituzione non fittizio ma rigoroso anche sul piano scientifico e , quindi, valutato autonomamente.
L’educazione alla legalità senza le leggi, che è lo slogan lanciato da Marco Bruschi, il consigliere politico del Ministro Gelmini per il quale anche lo studio della Resistenza era un di più, è solo uno slogan e come tale non serve alla scuola italiana.

*Coordinamento nazionale dei docenti di Diritto e Economia

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“Via la Costituzione delle scuole”, di Salvo Intravaia

Il dietrofront in una circolare del ministero: non sarà oggetto di specifica valutazione. “Cittadinanza e Costituzione” resta una materia di serie B. Esattamente come è stato per oltre 50 anni con l´Educazione civica, compressa nei programmi di Storia. Eppure il ministro Gelmini era stata chiara: Cittadinanza e Costituzione sarà una materia con una propria dignità e avrà un voto dedicato. Ma la circolare del 28 ottobre la smentisce clamorosamente. “Cambiare tutto per non cambiare niente”, per dirla con le parole del principe di Salina nel Gattopardo? O a mettersi di traverso è stata la Lega, che non ha mai visto di buon occhio l´iniziativa del ministro di Leno? Sta di fatto che, nonostante i proclami di inizio legislatura, Cittadinanza e Costituzione non avrà un voto e neppure delle ore di lezione ad essa destinate, la conferma è arrivata poco più di una settimana fa. Il primo agosto del 2008 il ministro Gelmini annunciava: «Dal prossimo anno scolastico, nel primo e nel secondo ciclo di istruzione, sarà introdotta la disciplina Cittadinanza e Costituzione, che sarà oggetto di specifica valutazione» e per la quale «sono previste 33 ore annuali di insegnamento». La novità in materia di studio della Carta costituzionale e di diritti e doveri dei cittadini arrivava al termine di un movimentato Consiglio dei ministri che approvava il ritorno al voto di condotta e l´introduzione della Carta dello studente. Ma che faceva anche registrare la protesta dei ministri leghisti Bossi e Calderoli che giudicavano come “roba superata, lontana dagli studenti” lo studio dell´Educazione civica. Adesso, la gattopardiana circolare numero 86, misteriosamente sparita dal sito del ministero subito dopo essere stata pubblicata, pur spiegando che Cittadinanza e Costituzione è “un insegnamento con contenuti propri che devono trovare un tempo dedicato per essere conosciuti e gradualmente approfonditi”, precisa che “si colloca nell´ambito del Sé e l´altro nella scuola dell´infanzia, nell´area storico-geografica della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, nell´ambito dell´area storico-geografica e storico-sociale della scuola secondaria” superiore. Non è quindi una materia con un orario ad hoc. E che “tale insegnamento rientra nel monte ore complessivo delle aree e delle discipline indicate”. Per poi ammettere che “non è una disciplina autonoma e dunque non ha un voto distinto” e che “la valutazione trova espressione nel complessivo voto delle discipline delle aree storico-geografica e storico-sociale di cui è parte integrante”. Lo studio dell´Educazione civica è stato introdotto nelle scuole superiori nel lontano 1958. Ma già nel 1955 i sussidiari della scuola elementare contenevano elementi di Educazione civica. Poi venne la Moratti che introdusse l´Educazione alla convivenza civile e dopo la collega Gelmini che, tagliando l´orario settimanale, la chiamò Cittadinanza e Costituzione.

La Repubblica 10.11.10

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