"Vizi e virtù del partito impersonale", di Ilvo Diamanti
È il momento di maggiore debolezza per il Pdl e, in primo luogo, il suo leader. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Mai come oggi afflitti da un deficit di fiducia, che si traduce, per il Pdl, in stime di voto deludenti. Sotto il 30%. Mai come oggi fragile, il governo. Attraversato da tensioni interne, mentre la crisi economica incombe. Eppure il Pd non ne approfitta. Non solo, secondo i sondaggi delle ultime settimane, è scivolato intorno al 24-25%. A differenza di quel che avviene negli altri Paesi, dove l´opposizione ha approfittato delle difficoltà del governo. In Germania, in Spagna, in Inghilterra, negli Stati Uniti. La tentazione più facile è leggere in modo speculare le difficoltà dei due maggiori partiti. Pd e Pdl. Nel 2008, insieme, avevano raggiunto il 70%. Oggi, secondo i sondaggi, non arrivano al 55%. Segno del collasso del “bipolarismo bipartitico” su cui aveva scommesso Veltroni – ma anche Berlusconi. Tuttavia, le difficoltà dei due partiti hanno ragioni molto diverse. Nel Pdl tutto si riassume nella figura di Berlusconi. Inventore e artefice …