Mese: Ottobre 2010

"Se l´immigrato resta un estraneo", di Renzo Guolo

La Merkel proclama il fallimento del multiculturalismo, o di quel modello di integrazione che si regge sul riconoscimento di un certo grado di diversità culturale nello spazio pubblico, soprattutto in relazione alla presenza dell´islam in Europa. Ma tutti gli Stati europei sono alle prese con la crisi del proprio modello di integrazione. A riprova che il radicale mutamento indotto dalla globalizzazione ha sottoposto a dura prova un bagaglio di soluzioni che si riteneva ormai consolidato. L´irruzione di culture altre nello spazio sociale solleva, infatti, questioni enormi, tra le quali il concetto di cittadinanza, la laicità dello stato, il pluralismo religioso. Tutti si interrogano sul che fare ma nessuno dispone di ricette miracolose. Il multiculturalismo mostra palesi limiti perché amplifica la già vasta frammentazione sociale. Ma in crisi è anche il modello assimilazionista, come ci ricorda non solo il famoso caso delle ragazze musulmane del liceo di Creil, espulse da scuola perché la laicità francese non permette che venga ostentato alcun segno religioso nella sfera pubblica, nemmeno il velo. Un modello che taglia gordianamente i nodi …

"Riformisti Fiom, un patto con la Fiat", di Gianni Del Vecchio

Da Firenze la controproposta a Marchionne delle tute blu anti-Landini. A Fausto Durante, leader dell’ala riformista della Fiom che conta per il 27 per cento all’interno del sindacato dei metalmeccanici, l’intervista di Sergio Marchionne di domenica sera non è piaciuta più di tanto. Non lo hanno convinto alcuni slogan recitati dall’amministratore delegato della Fiat, come quello sulla mancanza di utili provenienti dalle fabbriche italiane («alla Ferrari e alla Sevel, dove si producono veicoli commerciali, i bilanci parlano chiaro, gli utili ci sono», nota Durante) o quello sulla scarsa produttività degli stabilimenti nazionali («il problema è che in Italia si produce poco, gli impianti non lavorano a pieno regime e non per colpa dei lavoratori», precisa l’esponente Fiom). «In generale, la sua performance è stata negativa, ha esagerato, ho l’impressione che non abbia molta dimestichezza con il mezzo televisivo nonostante sia un grande comunicatore ». Su una cosa però Durante è sostanzialmente d’accordo con Marchionne: il deficit di competitività che il nostro paese sconta rispetto alle altre economie europee. E i riformisti della Fiom sono pronti …

"Disagio 2.0", di Marina Boscaino

Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Esiste un divario ampissimo tra le competenze che un insegnante dovrebbe avere e quelle che i docenti italiani effettivamente possiedono. Prendiamo, ad esempio, le tecnologie: sempre “nuove”, a dispetto dello scorrere dei decenni. Ci muoviamo in apparenza in uno scenario che tende a sostituire il libro cartaceo con l’e-book, ma svolgiamo ogni giorno le nostre lezioni in aule in cui esiste spesso una sola presa per la corrente. Un mondo in cui molti di noi, come ha dimostrato una ricerca condotta dal prof. Domenici dell’Università RomaTre, non sono in grado di usare un computer, se non per approcciare con fatica programmi di scrittura. D’altro canto, celebriamo il trionfo della Lavagna interattiva multimediale, nuovo totem tecnologico dell’apparente modernità cui circolari, rappresentazioni mediatiche e intenzioni organizzative (rigorosamente e volontariamente abbandonate alla fase dell’annuncio) vogliono adattare la scuola. Una scuola che non c’è, ora più che mai, assillati come siamo da problemi di stentata manutenzione del quotidiano, da cure che sono il segno del declino inarrestabile dell’idea …

Rai, pubblicità a picco in "zona Tg1" "Da luglio a settembre persi 3 milioni", di Goffredo De Marchis

Masi annuncia il piano tagli: meno appalti e blocco del turn over. Il telegiornale di Minzolini è il solo a perdere secondi di spot. Ma l´audience è un po´ migliorata. Meno 19,5 per cento nel trimestre luglio-settembre, 23 mila secondi invece dei 28 mila dell´anno precedente, quasi 3 milioni di ricavi persi. È la fotografia negativa della raccolta pubblicitaria che ruota intorno alla principale edizione del Tg1, quello delle 20. Sono dati non ufficiali. La Sipra, concessionaria degli spot per la tv pubblica, non fornisce il dettaglio del suo lavoro. Giustamente. Perché non si possono dare elementi di valutazione alla concorrenza. Ma le voci filtrano. Le ha raccolte il responsabile informazione del Pd Matteo Orfini. Ora il senatore Vincenzo Vita annuncia una sua iniziativa: «Chiederò un´audizione dei vertici della Sipra nella commissione di Vigilanza per capire come il conclamato calo dell´ascolto del Tg1 abbia influito sulle entrate pubblicitarie». Di fronte all´organismo di controllo, i manager degli spot dovranno portare le cifre ufficiali. I mancati ricavi del Tg di Augusto Minzolini sono una goccia nell´oceano del …

"Se l'Africa è povera i colpevoli non sono solo gli stranieri", di Sanou Mbaye*

Il crollo dei prezzi delle risorse naturali africane, che in passato ha portato a deficit cronici, ha invertito la tendenza. I consumi, alimentati dall’enorme domanda asiatica di materie prime africane, sono in aumento in tutto il continente. Per gran parte dell’Africa questa svolta dovrebbe segnare una decisiva rottura con la povertà endemica. Ma non sarà così, a meno che i leader africani non cambino il loro approccio. Si stima che l’Africa detenga oltre il 10% delle riserve mondiali di petrolio e un terzo dei giacimenti di cobalto e di metalli di base. Il Sud Africa possiede da solo il 40% dell’oro del mondo, che sta salendo alle stelle dall’inizio della crisi finanziaria globale. Il potenziale agricolo africano è stato a malapena toccato. A lungo termine è improbabile un calo della domanda mondiale di materie prime e di manodopera dall’Africa. La Cina, che dal 2003 ha aumentato di cinque volte gli scambi con l’Africa, ha svolto un ruolo di primo piano in questa svolta, che ha incoraggiato gli investitori di altri Paesi, compresi Europa e Stati …

Più donne e più giovani per un Pd sempre più forte

Un anno da segretario, faccia a faccia con i ragazzi. Non c’è alternativa senza il Pd. Pier Luigi Bersani è tornato a ripeterlo aun anno dal 25 ottobre che lo vide vincere le primarie incontrando a Roma 150 giovani democratici a Piazza di Pietra, a Roma. Un incontro inusuale, con la sala del tempio di Adriano trasformata in un piccolo anfiteatro. E nella cavea è rimasto il doppio del tempo stabilito rispondendo a domande a 360°: sul lavoro e il precariato, la casa, la ricerca e la scuola, il ricambio del PD e le motivazioni che portano a impegnarsi in politica, il caso FIAT e le affermazioni di Marchionne, la difesa della Costituzione adesso che il berlusconismo è al secondo tempo ed è sempre più chiaro come la politica del governo sia vuota e senza obiettivi concreti. Si è parlato di. “Partiamo dal presupposto che senza il progetto e la forza delle donne e degli uomini del Pd ci teniamo Berlusconi – ha ribadito Bersani – per noi non vale il modello populistico e plebiscitario …

Fiat, Marchionne minaccia di tagliare. Alt del PD: dialogo con i sindacati, dal governo aspettiamo una politica industriale

Damiano: “Accettare la sfida della competitività ma no alla logica che allude a tagli”. Fassina: “Marchionne faccia chiarezza su ‘Fabbrica Italia’”. Fanno discutere le dichiarazioni dell’amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, sul rapporto tra l’Italia e l’azienda che amministra, rilasciate ier, ospite della trasmissione ‘Che tempo che fa’ condotta da Fabio Fazio: “La Fiat potrebbe fare di più se potesse tagliare l’Italia, perché siamo al 118° posto su 139 Paesi per efficienza del mercato del lavoro. Nemmeno un euro dei 2 miliardi dell’utile operativo dei primi 9 mesi del 2010 è arrivato dal nostro Paese”. Immediata la reazione di Cesare Damiano, capogruppo in Commissione Lavoro del Pd, a difesa dei lavoratori dell’azienda e della loro storia: “Le parole di Marchionne sono ingenerose nei confronti dell’Italia e dei lavoratori che hanno contribuito a fare grande la Fiat. L’azienda è nata e cresciuta nel nostro Paese più di 100 anni fa, e se oggi è una multinazionale di successo è anche grazie a questo inizio”. Marchionne, ha sostenuto il proprio intervento sottolineando che Fiat a differenza di …