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In migliaia a Napoli per dire no alla Gelmini", di Marco Ventimiglia

La protesta, se non la rabbia, contro una riforma della scuola che appare piuttosto come una procedura fallimentare,ma anche la fantasia, una materia prima che per fortuna a Napoli non è mai mancata. E così, alla fine della manifestazione a cui hanno partecipato in migliaia, si sono liberati verso il cielo centinaia di palloncini colorati, con una scritta eloquente: “Gelmini vola via”. Si è conclusa così nel capoluogo campano, in piazza del Gesù, la manifestazione nazionale dei precari della scuola, che alla prova dei fatti ha raccolto tutte le categorie toccate dal provvedimento governativo, docenti, studenti, personale amministrativo e “semplici” genitori. Un lungo corteo che ha attraversato la città, scandendo slogan contro il ministro dell’Istruzione e contro l’esecutivo. In testa c’erano i disabili dell’associazione napoletana «Tutti a scuola», che a loro volta rivendicano più insegnanti di sostegno. DA TUTTO IL PAESE Gli insegnanti sono arrivati a Napoli dalla Sicilia, dalla Puglia, dalle regioni del Nord Italia, oltre che naturalmente dalla Campania, per protestare contro i tagli alla scuola pubblica. «Sono 270 mila i precari iscritti nelle liste a scorrimento delle graduatorie in Italia – ha spiegato il segretario nazionale precari della Cgil, Luigi Rossi -. Quest’anno sono stati tagliati 40 mila docenti e 15.600 Ata (acronimo che sta per personale amministrativo, tecnico e ausiliario, ndr). I tagli hanno interessato maggiormente il Sud, ed è per questo che oggi siamo a Napoli, perché proprio in Campania la situazione è complessa». In totale,hanno aggiunto i rappresentati della Cgil, sarebbero circa 400mila i precari della scuola nel Paese, divisi tra graduatorie docenti e Ata, e considerando anche quelle di istituto sulle quali è impossibile fare un conteggio preciso. «Questa è una battaglia per la liberazione del precariato – hanno spiegato i rappresentanti dei docenti precari – nella scuola si toccano con mano

i risultati della politica irresponsabile del governo che sta distruggendo il sistema pubblico della conoscenza». RECLUTAMENTO E FORMAZIONE «Il fatto grave – ha aggiunto Rossi – è che la media dei neo assunti è di 45 anni, ciò significa che queste persone sono vicine alla pensione. E nei prossimi anni ci aspettiamo gli stessi tagli». Al centro della protesta anche il sistema di reclutamento, non ancora chiarito dal ministero dell’ Istruzione, e la formazione per i docenti sulla quale non c’è alcuna risorsa a disposizione. Al centro del corteo, a rivendicare una scuola pubblica senza tagli, c’erano gli studenti. I ragazzi chiedono aule, docenti, istituti a norma, e soprattutto continuità didattica, insomma una scuola di qualità. «Non è solo solidarietà la nostra – hanno spiegato gli studenti diUdS e Link – siamo consapevoli di combattere la stessa battaglia. Siamo insieme ai precari per il diritto allo studio, il diritto alla continuità didattica, ad un’educazione di qualità». Una manifestazione di grande protesta e coinvolgimento, che però si è svolta in modo tranquillo, senza il minimo incidente, con i partecipanti che una volta giunti in piazza del Gesù hanno ascoltato alcuni rappresentanti dei sindacati Flc Cgil e Fiom, nonché i precari dei coordinamenti.

L’Unità 31.10.10

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“DAI BANCHI di scuola alla strada, alle aule, alle sale pubbliche per difendere il diritto allo studio”, di Melania Sebastiani

La Spezia: Centinaia in piazza, l’ultimo ruggito
E’ terminata (forse) ieri la mobilitazione intensa’ degli studenti delle scuole superiori spezzine, che per due settimane hanno protestato contro la riforma Gelmini e contro il nuovo decreto universitario, procedendo con le tradizionali occupazioni e autogestioni, ma inventandosi anche nuove modalità per dare visibilità alla loro contestazione, come lezioni in piazza, attraversamenti pedonali continuati e questua. Per due volte tutti gli istituti del comprensorio si sono uniti e sono tornati ad occupare la piazza, sfilando per le vie, recuperando gli slogan. IERI MATTINA gli striscioni dicevano “Non potete fermare il vento ci farete solo perdere tempo”, “L’artistico crede nel vecchio”, “In Italia vanno avanti i ricercati, non i ricercatori”; i cartelli proponevano “artista senza futuro in vendita”. Partecipazione alta e disciplina, a parte un piccolo parapiglia in piazza Europa, dove a causa del lancio di petardi ha costretto alcuni studenti del Fossati ad uscire dal corteo. Nel pomeriggio, in Sala Dante, quello che doveva essere il compendio delle contestazioni del liceo Costa, è diventato il primo congresso provinciale del sindacato Federazione studenti, che punta ad avviare un forum sulla scuola aperto a tutti. L’incontro è stato aperto da Antonio Franciosi, presidente Anpi, che ha mostrato gli articoli della Costituzione Italiana inerenti il diritto allo studio. La battaglia contro i tagli all’istruzione non riguarda soltanto le scuole superiori, ma come ha ricordato Lara Ghiglione, segretaria Flc Cgil, parte dalla primaria e arriva sino al decreto universitario. Sono intervenuti anche i ragazzi del Polo Marconi a portare la loro solidarietà agli studenti medi con la relazione di Matteo Bianchi, consigliere nazionale studenti universitari. Passaggio di consegne per Luca Erba, divenuto coordinatore regionale Fds, che ha lasciato le redini di coordinatore provinciale a Marco Bibolini. «Sono emozionato per la risposta di oggi ha detto Erba siete tantissimi, la mia promessa è: la prossima volta affitteremo un cinema». Sono intervenuti anche Filippo Vergassola, segreteria regionale Fds, Brando Benifei, segretario nazionale dei Giovani Democratici, Matteo Cataldo, segretario provinciale Giovani Democratici per la sezione spezzina, Alice Parodi, coordinatrice della federazione universitaria spezzina. Presenti in sala Moreno Veschi, segretario provinciale del Pd della Spezia, Jonathan Marsella, coordinatore comunale del Pd, e l’assessore comunale Alessandro Pollio. La mobilitazione, che era partita in modo spontaneo e apolitico, ha la chiosa dell’onorevole Andrea Orlando, che non potendo essere presente ha inviato una lettera: «L’istruzione è un settore sul quale nessun Paese dovrebbe mai permettersi di tagliare gli investimenti, nelle scuole e nelle università si forma il futuro». Quel futuro che gli studenti, nel corteo cittadino, hanno rappresentato con una bara di cartapesta. Lunedì la campanella suonerà regolarmente per tutti. Ma la protesta continua.

La Nazione 31.10.10

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“Lucca: Studenti, insegnanti, precari e bidelli sfilano in città contro i provvedimenti del governo”, di Nadia Davini

Striscioni, volantini per rivendicare il diritto alla cultura Stop al sovraffollamento delle classi e no a un futuro di precari e disoccupa. Tremila studenti (medi e universitari), precari, insegnanti, bidelli e cittadini hanno riempito il centro urbano per difendere il diritto all’istruzione pubblica come bene primario della collettività. Hanno sfilato per le vie del centro con una manifestazione colorata e vivace, organizzata dal coordinamento insegnanti genitori e studenti per la scuola pubblica. Non solo Comics, dunque. Ieri a Lucca c’era tutto il mondo della scuola in piazza per difendere la cultura e impedire la sua privatizzazione. E soprattutto per rivendicare e ribadire con forza il proprio “no” allo smantellamento della scuola pubblica da parte del governo. Striscioni, volantini, manifesti scritti a mano e pieni di colori. Bambini delle materne e delle elementari che manifestavano fianco a fianco ai genitori e alle maestre, vestiti con i sacchi della spazzatura per dire a gran voce che “la scuola pubblica non è immondizia”. Studenti e insegnanti. Cittadini comuni. La Fiom con i lavoratori della Perini, scesi a protestare con chi la scuola la vive ogni giorno (dal di dentro e dal di fuori). Presenti i sindacati: Cgil, Cobas e Gilda, che hanno promosso la manifestazione. E la Cisl, che ha aderito in un secondo momento. Poi la Rete degli Studenti medi di Lucca, l’Asa, l’Anpi, Equinozio e tante altre associazioni lucchesi.
E tante scuole: venute in piazza con i propri striscioni da tutta la provincia di Lucca. Da Viareggio fino ad Altopascio. Passando per Castelnuovo Garfagnana e Borgo a Mozzano. Questa è la contestazione degli indisponibili e degli insostituibili che promette di tornare a farsi sentire molto presto. Sono indisponibili gli insegnanti che rifiutano di lavorare con classi sovraffollate senza soldi, il personale Ata che non vuole vedere cancellato il proprio lavoro di anni, gli studenti destinati ad una vita di stage gratuiti, incertezza sul futuro universitario e precariato perenne. Sono tutti insostituibili perchè pesano sul futuro di questa società. Insieme hanno ripreso il filo dell’opposizione alla dismissione della scuola pubblica bene comune e alla dequalificazione dell’università e della ricerca italiana. Nel mirino ci sono il taglio orizzontale di 8,5 miliardi di euro alla scuola, il licenziamento solo quest’anno di 40mila docenti precari e personale Ata. C’è chi è venuto al corteo in bicicletta perchè “anche l’ambiente è il nostro futuro. Rispettarlo è un dovere” e chi con l’autobus in gruppo, “per non inquinare eccessivamente”. Non mancano le istituzioni con il Presidente della Provincia, Stefano Baccelli e con i consiglieri e assessori comunali e provinciali di Pd e Rc. La caricatura della Gelmini in cartapesta (arrivata direttamente dal Carnevale di Viareggio) in testa al corteo. Dietro la scuola pubblica lucchese. Partenza da piazzale Verdi, proseguimento sulle Mura fino a piazza Santa Maria. Poi via Fillungo e festa finale comune per la scuola pubblica in piazza san Frediano. «Di fronte ad una scuola pubblica in ginocchio a causa dei tagli, dei licenziamenti e della riduzione dei finanziamenti – dicono i ragazzi delle superiori – la Gelmini afferma che sta pensando ad un sostegno economico per chi studia alle scuole private».
La domanda di «futuro» e la difesa della «scuola pubblica bene comune» ripetuta sugli striscioni, sui volantini, negli slogan. E nelle parole di tutti coloro che non accettano questa situazione e che nel futuro che rivendicano vedono la riforma radicale dello stato sociale, una risposta progressiva alla crisi e nuovi investimenti nella conoscenza. Impossibile ignorarli

Il Tirreno 31.10.10

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Precari a Napoli: ‘Gelmini vola via…’
Manifestazione con centinaia di palloncini colorati

‘Gelmini vola via’ era scritto su centinaia di palloncini colorati con i quali si è conclusa oggi a Napoli la manifestazione nazionale dei precari della scuola arrivati dalla Campania, dalla Sicilia, dalla Puglia, ma anche dalle regioni del Nord Italia, per protestare contro i tagli alla scuola pubblica.

Al corteo che ha attraversato la città hanno partecipato anche i disabili dell’associazione ‘Tutti a scuola’ per chiedere più insegnanti di sostegno, ma soprattutto i precari, docenti e ATA, provenienti dalla Campania, particolarmente colpita dai tagli.

Numerosi anche gli studenti, per chiedere più aule, istituti a norma e continuità didattica. La manifestazione si è conclusa con un concerto in piazza del Gesù, dopo gli interventi dei rappresentanti dei sindacati Flc-Cgil e Fiom, e dei coordinamenti dei precari.

da Scuola Oggi 31.10.10