"Damiano: la sfida di Marchionne va accettata, ma non alle sue condizioni", di Celestina Dominelli
La direzione l’aveva indicata ieri Dario Franceschini aprendo il terzo appuntamento, a Cortona, di Area democratica, riunita qui per la prima volta senza Walter Veltroni. «Bisogna accogliere la sfida lanciata da Sergio Marchionne». E oggi, dal piccolo centro immerso nelle montagne aretine, la minoranza rimasta orfana dei 75 firmatari del manifesto veltroniano ha cominciato a tratteggiare quella strada. L’ha fatto, nel corso di un seminario su Pomigliano e dintorni, l’ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano, che riprende da dove Franceschini aveva concluso. «La sfida di Marchionne va accettata, ma non alle sue condizioni che sono sbagliate». Perché certo, ammette l’ex ministro, «non si può accogliere la sfida del cambiamento se si prova a dividere o a licenziare il sindacato o non si applicano le sentenze del tribunale (il riferimento è alla vicenda dei tre operai di Melfi, ndr), ma la partita in gioco è enorme: il raddoppio della produzione industriale dell’auto e la sopravvivenza stessa del settore» e il Pd, è il suo ragionamento, deve battere un colpo. Damiano bacchetta poi il suo partito, diviso …