Un consigliere della Lega Nord regala uno slip di pizzo bianco e allega uno scritto non proprio elegante, ‘fammi una lega’. Capita a Castel San Pietro Terme, grosso paese tra Bologna e Imola, nel pieno della rossa Emilia-Romagna, e il protagonista del bel gesto è Gino Volta. Destinatario il sindaco Sara Brunori, Pd alla guida di una giunta di centrosinistra. Il non primo scivolone leghista su frasi o gesti a sfondo pesantemente sessuale è arrivato ieri sera in Consiglio comunale dopo che Volta aveva criticato la politica della Giunta concludendo che questa avrebbe lasciato i cittadini in mutande.
Dopo di che ha consegnato un pacchetto al sindaco e se ne è andato. Il primo cittadino donna ha scartato l’omaggio e si è trovata tra le mani lo slip con stampata una figurina maschile in boxer a cui un fumetto faceva dire la frase non proprio femminista. «Qualcuno cercherà di minimizzare questo gesto come goliardico ma, come donna e come rappresentante della città e dello Stato, sono profondamente offesa da questo atto molto volgare», ha commentato Sara Brunori.
«Quando non si hanno argomenti intelligenti si passa sempre agli insulti – ha continuato -. Il Consiglio non è un bar, ma è il luogo del confronto civile, il cuore della democrazia, in cui i rappresentanti eletti dal popolo si confrontano e fanno scelte nell’interesse della comunità. Offendere il Consiglio e il sindaco, nel tentativo di ridicolizzarli, è un atto antidemocratico che, in questo caso, è aggravato dal carattere sessista, purtroppo molto diffuso in certi ambienti politici in cui le donne hanno spazi marginali o inesistenti. Come sindaco e come persona – ha chiuso Brunori – attendo ora scuse ufficiali e mi aspetto che i gruppi consiliari prendano distanza da quanto è accaduto. Naturalmente valuterò eventuali azioni successive in difesa dell’onorabilità dell’istituzione che rappresento».
Contro quel gesto si è alzato il coro, guidato dal deputato Pd ed ex sindaco di Imola Massimo Marchignoli, che ha annunciato che segnalerà «al ministro degli Interni la gravità del gesto», «talmente ignobile che si commenta da solo», «un vero e proprio atto di violenza nei confronti di una donna. Non c’entra la lotta politica: siamo all’ostentazione della barbarie di cultura e di valori». Poi le donne del Pd di Imola, la deputata e coordinatrice regionale Idv Silvana Mura. In difesa di Volta il Pdl del circondario imolese: «Non si può non indignarsi per la reazione inconsulta e sconsiderata che il Pd ha avuto nei confronti della goliardata degli amici della Lega di Castel San Pietro».
Secondo il Pdl, «il Pd imolese farebbe bene a rispondere nel merito alle domande che il centrodestra fa sul Circondario, invece di sventolare mutande! Così come il suo rappresentante in parlamento, l’on.Massimo Marchignoli, farebbe bene a porre questioni più pregnanti al ministro Maroni, che non quelle degli slippini regalati al sindaco Brunori. Ci dicano cosa vogliono fare col Circondario, ci spieghino come hanno speso milioni e milioni di euro pubblici».
L’Unità 21.10.10
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La Lega le consegna uno slip. Il sindaco: «Mi sento offesa»
Un consigliere le dà alla sindaca, Sara Brunori
Bufera politica, il Pd chiama Maroni
Ha suscitato le ire del primo cittadino di Castel San Pietro Terme (Bologna) – Sara Brunori, Pd, alla guida di una giunta di centro sinistra – il gesto compiuto ieri sera in consiglio comunale da un consigliere della Lega Nord, Gino Volta, che ha consegnato al sindaco un capo di biancheria intima con scritte di cattivo gusto. A quanto si è appreso, l’esponente del Carroccio nel suo intervento ha criticato la politica della giunta, concludendo che avrebbe lasciato i cittadini in mutande. Poi ha consegnato un pacchetto al sindaco e se ne è andato. La Brunori ha scartato l’omaggio e si è trovata tra le mani uno slip di pizzo bianco con stampata una figurina maschile in boxer a cui un fumetto faceva dire una frase a doppio senso. «Qualcuno cercherà di minimizzare questo gesto come goliardico ma, come donna e come rappresentante della città e dello Stato, sono profondamente offesa da questo atto molto volgare», ha commentato oggi in una nota Sara Brunori. «Quando non si hanno argomenti intelligenti si passa sempre agli insulti – ha continuato – Il consiglio comunale non è un bar, ma è il luogo del confronto civile, il cuore della democrazia, in cui i rappresentanti eletti dal popolo si confrontano e fanno scelte nell’interesse della comunità. Offendere il consiglio e il sindaco, nel tentativo di ridicolizzarli, è un atto antidemocratico che, in questo caso, è aggravato dal carattere sessista, purtroppo molto diffuso in certi ambienti politici in cui le donne hanno spazi marginali o inesistenti. Come sindaco e come persona – ha concluso Brunori – attendo ora scuse ufficiali e mi aspetto che i gruppi consiliari prendano distanza da quanto è accaduto. Naturalmente valuterò eventuali azioni successive in difesa dell’onorabilità dell’istituzione che rappresento».
Il deputato Pd ed ex sindaco di Imola Massimo Marchignoli, annuncia che segnalerà «al ministro degli Interni la gravità del gesto compiuto ieri sera da un consigliere comunale della Lega Nord di Castel San Pietro. Non sarebbe sufficiente sostenere che quel gesto nei confronti di Sara Brunori è talmente ignobile che si commenta da solo – afferma il deputato – In questo caso occorre esprimersi perchè siamo di fronte ad un vero e proprio atto di violenza nei confronti di una donna. Non c’entra la lotta politica: siamo all’ostentazione della barbarie di cultura e di valori. Il consigliere comunale della Lega Nord ed il suo partito chiedano scusa al sindaco Brunori ed alla città di Castel San Pietro Terme». Ieri sera, durante il consiglio comunale di Castel San Pietro, il consigliere comunale della Lega Gino Volta, al termine di un intervento critico ha consegnato al sindaco Sara Brunori (Pd) un pacchetto contenente uno slip di pizzo con stampata una figurina maschile in boxer a cui un fumetto faceva dire la frase «fammi una lega»
Il Corriere della Sera 21.10.10