"Una norma eversiva", di Alessandro Pace
Partendo dall´errata idea che le leggi costituzionali siano equiordinate alla Costituzione, la Commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato un emendamento al disegno di legge 2180: «Al di fuori dei casi previsti dagli articoli 90 e 96 della Costituzione, i processi nei confronti del Presidente della Repubblica o del Presidente del Consiglio dei ministri, anche relativi a fatti antecedenti l´assunzione della carica, possono essere sospesi con deliberazione parlamentare secondo le disposizioni della presente legge costituzionale». La verità è che, realisticamente, Fini ha dato via libera al provvedimento perché lo ha ritenuto (sotto la sua responsabilità politica, evidentemente, e tra molte proteste della sua base) il male minore: dopo questo “sì”, Fli avrà sperabilmente più forza per dire “no” alla riforma della magistratura, se questa prefigurerà il passaggio dell´ordine giudiziario alle dipendenze esplicite o implicite del potere esecutivo. Se verrà superato anche questo scoglio, la legislatura potrà continuare (forse fino alla fine naturale): Berlusconi protetto da uno scudo impenetrabile potrà dedicarsi a recuperare consenso, e Fini a consolidare il suo nuovo soggetto politico. Apprendiamo inoltre che …