Giorno: 19 Ottobre 2010

"Mafia, le donne vittime nell'ombra", di Francesco La Licata

L’universo mafioso – si sa – pensa solo al maschile. Non c’è spazio per le donne, se non nelle vesti di vittime o protagoniste di immani tragedie e comunque personaggi dal destino segnato. Nessuna donna ha mai ricoperto il ruolo di capo e quando qualcuna si è imposta fino a sfiorare il vertice, ciò è avvenuto per necessità di sostituire un uomo momentaneamente assente. Ma anche le supplenze sono episodi sporadici. Più frequenti, invece, le storie tragiche, la violenza cieca esercitata su «deboli e indifese» che la stessa legge mafiosa vorrebbe ipocritamente destinate ad una «tutela assoluta». Non si può dire che sia stato osservato il comandamento di rispettare le donne nel caso della vendetta trasversale riservata al pentito siciliano Francesco Marino Mannoia. Aveva da poco accettato di collaborare col giudice Giovanni Falcone quando, era l’ottobre del 1989, Cosa nostra uccise Leonarda, la madre, Vincenza, la sorella, e Lucia, la zia del neo collaboratore. Si salvò a stento Rita, la compagna che adesso vive con lui fuori dall’Italia. Era la prima volta che la mafia …

"Ripensiamo il ddl università", di Eugenio Mazzarella*

E’ stato difficile fin qui far capire la ragionevolezza dei dubbi sul ddl Gelmini. Ora la conclamata assenza di copertura finanziaria anche sulle poche concessioni fatte in commissione spero abbia fatto comprendere che, condividendo l’urgenza di una riforma, avere un’idea diversa di quale riforma realizzare, non significava essere “un guerrigliero del calendario” votato a “sabotare” con lo strumento parlamentare degli emendamenti un bisogno del Paese. L’ingenerosità di questo giudizio di Guido Gentili sul Sole 24 Ore di qualche giorno addietro è stata un’ingenerosità diffusa per obiezioni condannate in contumacia. Forse ora si possono rappresentare le ragioni di chi fin qui si è opposto al ddl Gelmini. L’annunciata riforma è una ristrutturazione al ribasso del sistema dell’università: ci sono solo meno risorse, meno organico docente, meno tutto, e nessuna vera idea di università, con un disimpegno significativo dal sostegno pubblico. Alla meglio il progetto del Governo è trasformare una Mercedes asmatica, l’università italiana, di cui si ritiene non poter pagare i costi di riparazione, in una Smart con cui affrontare il confronto con i Paesi nostri …

"La voce del padrone", di Curzio Maltese

Una premessa. In molte aziende italiane, anche piccole, è ormai una prassi, mutuata dagli americani, quella di sottoporre il personale da assumere a test attitudinali e d´intelligenza. E ora passiamo alla prima azienda culturale italiana, la Rai, e al suo direttore generale, Mauro Masi. Dopo aver provato senza successo la chiusura di Annozero, con il maldestro alibi di una sanzione a Michele Santoro, e dopo gli sfortunati tentativi di non far andare in onda Report di domenica scorsa, l´intraprendente massimo dirigente di viale Mazzini è stato colto da un´altra idea geniale: fermare il programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano. Con un altro dei suoi astutissimi e infallibili artifici, il blocco dei contratti degli ospiti. A cominciare dal primo, un nome di scarso richiamo, Roberto Benigni. Pensate l´acutezza dell´uomo. Non potendo cancellare dal palinsesto un programma che si presenta come l´evento dell´anno e un formidabile affare pubblicitario per l´azienda, in tempi di vacche magrissime, il direttore generale agisce indirettamente, boicottando i compensi agli ospiti, giudicati incongrui. Si tratta infatti di un pugno di premi Nobel …

"Imprese e sindacati uniti: ridurre il peso delle tasse", di Giorgio Pogliotti e Nicoletta Picchio

L’obiettivo è condiviso: sia per Confindustria che per i sindacati serve una riforma fiscale che riduca il peso delle tasse su imprese e lavoratori. Per aumentare gli investimenti e rilanciare i consumi. Un richiamo ormai quasi quotidiano al governo, che domani avvierà il confronto con le parti sociali. Proprio sabato, dal Forum della Piccola industria, Emma Marcegaglia ha rilanciato l’argomento fisco come prioritario, nel rispetto della finanza pubblica, e quindi anche a parità di gettito complessivo: meno tasse su lavoro e aziende, ha detto la presidente di Confindustria, «agendo sulla lotta all’evasione e ragionando anche sulle imposte indirette». Una battaglia forte anche per i sindacati: Cisl e Uil hanno indetto sul fisco una manifestazione nazionale il 9 ottobre sollecitando una riforma con meno tasse per lavoratori, pensionati e imprese che investono. La Cgil non c’era, ma anche per Guglielmo Epifani la questione fiscale è in cima all’agenda, chiede subito un primo intervento sotto forma di detrazioni per il lavoro dipendente e pensioni, ma non è escluso che su questo tema i sindacati possano trovare posizioni …

"La censura goccia a goccia", di Michele Ainis

La libertà d’informazione è un bene fragile, come un’antica porcellana. Va in mille pezzi se la butti giù dal tavolo, e non c’è mastice che ti restituisca poi l’originale. Ecco perché abbiamo bisogno di tenere gli occhi aperti perfino sui dettagli. Specie quando sul dettaglio può inciampare un giornalista d’inchiesta, uno di quelli che vanno in prima linea, sotto il tiro delle artiglierie nemiche. Come Milena Gabanelli, come ahimè ben pochi altri suoi colleghi. È una forma di censura togliere alla Gabanelli la tutela legale della Rai? A prima vista no: nessuno minaccia di spegnere Report, né d’amputarne le parti più urticanti. D’altronde in Italia non c’è più il Minculpop, non c’è una propaganda di Stato come quella che il nazismo aveva affidato a Goebbels. La censura, quella tutt’oggi praticata dai regimi autoritari, è un’altra cosa; e il giornalista che la sfida sa che può rimetterci la vita. La Gabanelli, al massimo, ci rimetterà qualche quattrino. Tuttavia non esiste soltanto questa forma brutale di censura. Ce n’è una più obliqua e più indiretta, ma non …