«Per non rinunciare al futuro», appello della Rete29Aprile
Il sistema scolastico e universitario italiano è in grave pericolo. Un pericolo serio, reale, non dovuto al dilagare della tv spazzatura, non provocato dal terrorismo islamico e stranamente neppure causato dai mutamenti climatici; la scuola e l’università italiana sono a rischio perché si tagliano drasticamente le risorse che, pur tra mille difficoltà, hanno permesso fino a oggi il loro funzionamento e garantito l’esistenza di insegnanti e ricercatori convinti di star svolgendo un compito importante. Forse è per questo senso profondo di autostima e di fiducia verso se stessi che insegnare non è un lavoro come un altro. Fare ricerca non è una comoda pratica per timbrare il cartellino e poi subire un lavoro più o meno tollerato o detestato: è spendere sogni, anni, fatica e sudore per studiare, interpretare, valutare, elaborare ipotesi, fare confronti, trasmettere conoscenze e gli strumenti per elaborarle. In tutti i Paesi dell’Unione europea l’insegnamento, dalle scuole materne alle università, è considerato attività degna del massimo rispetto, in quanto riserva strategica di competenze e sapere; nel nostro Paese l’insegnante è screditato agli …