Giorno: 15 Ottobre 2010

«Il riconteggio «premia» la Bresso. La Lega: si mette male per la democrazia», di Elsa Muschella

«Tolti» a Cota 12 mila voti, vinse di 9.372. L’ex governatrice: «riproclamazione» la via giusta. I legali del presidente in carica: prima del ricorso aspettiamo Consiglio di Stato MILANO – Per scaramanzia, ancora non lo dice ufficialmente. Però Mercedes Bresso sa già come finirà il riconteggio delle schede in Piemonte: «Avevo ragione io». Al traguardo manca Torino, tutte le altre sette province hanno portato a termine un calcolo che, in via ufficiosa, per ora conferma quanto lei sosteneva da tempo. Ovvero: Roberto Cota – che il 28 ed il 29 marzo aveva conquistato la poltrona di governatore per 9.372 voti di differenza – starebbe per perdere la sfida delle carte bollate, avendo lasciato sul campo circa 12 mila di quei 15.179 voti delle liste «Consumatori» e «Al centro con Scanderebech» che hanno infiammato la lunga battaglia tra leghisti e democratici per la presidenza della Regione e per i quali il Tar ha disposto la verifica. E adesso è il Carroccio a temere la perdita di un fortino considerato ormai conquistato. Lo dimostra Umberto Bossi in …

«Manovra senza soldi. La vota mezzo governo», di Bianca Di Giovanni

Il governo vara la legge di stabilità: un solo articolo e le tabelle. Tremonti annuncia nuovi fondi all’Università nel decreto di fine anno. Molti ministri assenti: i più critici Bondi e Galan. Arriva la nuova legge Finanziaria, ribattezzata di «stabilità»: un solo articolo e molte tabelle già scritte con la manovra di metà anno. Nulla di nuovo: ancora solo tagli e investimenti zero sullo sviluppo. L’Italia resta ferma, paralizzata sotto la scure dell’ultima manovra, che prevedeva 12 miliardi di risparmi l’anno prossimo e 24 quello successivo. In gran parte a carico degli enti locali. Un vero salasso. Ma accanto all’allarme conti stavolta c’è anche la forte instabilità politica a pesare, con un fronte anti-Tremonti che si concretizza in consiglio dei ministri. Per di più c’è anche l’ultimo incidente diplomatico che fa infuriare i parlamentari. La manovra viene varata prima che il Senato abbia dato il suo ok al Dpef (oggi chiamato Dfp), documento propedeutico alla Finanziaria. Insomma, un pasticcio politico-istituzionale, con pochi soldi e molta tensione. Giulio Tremonti prova ad allargare l’orizzonte: annuncia da subito …