Giorno: 15 Ottobre 2010

"Valditara (Fli) e Ghizzoni (Pd) al Sole.com: così si rischia la paralisi", di Celestina Dominelli

Sulla riforma dell’università e sul depotenziamento del fondo di finanziamento ordinario per gli atenei (Ffo) centro-destra e centro sinistra non sono poi così lontani: mancano le risorse. I tagli di Tremonti rischiano infatti di condizionare non solo il camminio del ddl Gelmini ma anche il normale funzionamento degli atenei. Giuseppe Valditara (leggi l’intervista), senatore finiano e relatore di maggioranza al Senato del ddl e Manuela Ghizzoni (leggi l’intervista), capogruppo del Pd in commissione cultura alla Camera, in due interviste a confronto del Sole24Ore.com, per una volta sembrano essere d’accordo: mancano le risorse per far andare avanti le università. Valditara non nasconde la sua delusione «per come sono andate le ultime vicende. Serve un impegno serio su questa riforma che è una buona riforma e ritengo che vada finanziata e che si debbano rintracciare i soldi per rimpinguare il fondo di finanziamento ordinario degli atenei» e Ghizzoni ribatte rilanciando più o meno lo stesso concetto: «Non c’è solo un problema di copertura della riforma, nessuno parla del depotenziamento del fondo di finanziamento ordinario delle università (Ffo) …

«Italia 2010. Il pensiero smarrito», di Stefano Rodotà

L’analisi Lescienze sociali impantanate in questo nostro«temposospeso» tra l’autoreferenzialità, le identità in crisi e la sopraffazione del nuovo E per la politica la cultura appare sempre di più un ostacolo da abbattere… Da uno sguardo sulla situazione delle scienze sociali in Italia si ricava una sensazione diffusa di distanza e di autoreferenzialità. Distanza, o difficoltà di individuazione, per quel che riguarda il proprio oggetto – una società fattasi sempre più instabile, liquida, del rischio, dell’incertezza, secondo le definizioni correnti. Autoreferenzialità, per la fatica di identificare modalità e fini che consentano loro di collocarsi in forme adeguate nell’epoca che viviamo. Sembra quasi di trovarsi in un tempo sospeso, nel quale ovviamente ricorre spesso il termine «crisi», il cui esito sembra ancora più cercato che intravisto. Lo stesso ruolo delle scienze sociali finisce così con l’apparire rimpicciolito, per la mancanza di tracce forti per quanto riguarda il metodo, per il rivelarsi di eccessi di dipendenza da fattori esterni che investono, insieme, il tipo di ricerche e lo status degli studiosi. Al tempo stesso, però, si manifesta una …

"La Gruber «Tv italiana maschilista»", di Renato Franco

L’intervista La conduttrice di «Otto e mezzo» su La7. «Sì alle quote rosa, mi sono ricreduta Sono contro l’infantilizzazione dell’informazione» MILANO – «A furia di semplificare abbiamo avallato un approccio semplicistico alla realtà, ma non è tutto bianco o nero. Se i cittadini sono meno consapevoli sono più docili, e c’è automaticamente meno democrazia. Prevale l’attitudine a non mostrare la complessità del mondo che ci circonda, io ci provo». Contro «l’infantilizzazione dell’informazione» – la definisce così – Lilli Gruber ci prova ogni sera (da lunedì a venerdì, alle 20.30) su La7 dallo studio di «Otto e mezzo» dove tra politica e attualità affronta l’argomento del giorno. In cosa «Otto e mezzo» si differenzia dagli altri programmi di approfondimento? «È il primo dopo i tg: è la nostra forza perché veniamo prima degli altri, ma abbiamo lo svantaggio di avere la concorrenza più forte: Striscia, il quiz di Frizzi, il Tg2… Tutti i programmi di approfondimento durano quasi due ore, noi 35 minuti: un tempo ragionevole, né lungo né corto, per analizzare il fatto del giorno …

«Solo la ricerca ci regala il futuro», di Aldo Schiavone

C´è una logica implacabile all´opera, nella decisione del ministro Tremonti di negare i fondi per le carriere dei ricercatori universitari, e con questo di mettere in crisi l´intera riforma Gelmini. Ed è la medesima logica che affiora nella battuta da lui appena pronunciata – e mai, credo, smentita: «La cultura non si mangia». Sia chiaro. Il ministro non dice una parola sulla sostanza dei provvedimenti: l´inquadramento dei ricercatori, o l´impianto del disegno Gelmini – sui quali, pure, si potrebbe discutere moltissimo. A lui, questo merito non interessa. Non vuole migliorare, cambiare, modificare. E nemmeno “punire” (i professori o i ricercatori). No. Semplicemente, dell´università italiana non gliene importa niente, come uomo di governo: è l´ultimo dei suoi pensieri. Può anche andare in malora. Bisogna avere il coraggio di dirla, questa drammatica verità, prima di sbattervi contro. Colui il quale esercita di fatto le funzioni di presidente del Consiglio – tranne che per quanto attiene alle questioni di giustizia – ha in mente un´idea del Paese e del suo futuro, che spiega benissimo le sue scelte e …

«ANNO ZERO NO STOP, MASI STOP!» di Giuseppe Giulietti

Domani 16 ottobre in piazza anche contro il bavaglio a Santoro! Chi ha letto MicroMega, e pochissimi altri giornali ne hanno parlato, sa che il giorno 16 ottobre a Roma si svolgerà una grande giornata per la democrazia e la Costituzione indetta dalla Fiom e sostenuta dalla Cgil. Al centro della iniziativa, ovviamente, ci sono le questioni legate alla contrattazione, alla democrazia sindacale, alla lotta alla precarietà, al diritto delle organizzazioni più rappresentative a non vedersi escluse dal tavolo della trattativa. Non ci sembra poca cosa in un paese stravolto dai conflitti di interesse, dalle liste zeppe di candidati indegni, per parafrasare il presidente della commissione anti mafia Beppe Pisanu, dagli insulti ai giudici e ai pochi cronisti che ancora tentano di opporsi ai bavagli, alla fabbrica dei veleni, ai pestaggi mediatici orditi e ordinati dal nostro don Rodrigo di Arcore. Per quanto ci riguarda sarà anche una grande giornata per la libertà di informazione, per impedire che dell’articolo 21 della Costituzione resti solo la cenere, dopo i roghi. Lo spettacolo di queste settimana ci …

"«Per la riforma una corsia preferenziale». Il Pd teme la trappola «Pronti per votare»", di Simone Collini

Bersani sospetta che dietro il niet di Schifani a Fini ci sia la volontà di far finire su un binario morto la riforma elettorale. Il leader del Pd lavora alla strategia delle alleanze in vista di un possibile voto in primavera. Finocchiaro: «Maggioranza e governo non stanno più in piedi». D’Alema: «Normale che Bersani dialoghi con Vendola e Udc» «Speriamo che non sia un modo per non cambiare la legge elettorale». Pier Luigi Bersani, racconta chi ci ha parlato dopo l’arrivo della risposta di Renato Schifani a Gianfranco Fini, concede il beneficio del dubbio al presidente del Senato. Il leader del Pd non si spinge a dire esplicitamente, come fa il capogruppo dell’Idv Felice Belisario, che «la maggioranza punta solo a insabbiare una vera riforma». Ma tra i Democratici è più di un semplice sospetto che dietro la volontà di mantenere la discussione nel ramo del Parlamento in cui Pdl e Lega sono autosufficienti ci sia il tentativo di far finire la discussione su un binario morto senza neanche farla arrivare alla la Camera, dove …

"Intervista a Manuela Ghizzoni: «Senza fondi Gelmini dovrebbe dimettersi»", di Jolanda Bufalini

La parlamentare Manuela Ghizzoni, battagliera capogruppo Pd in commissione Cultura, assieme al segretario Pier Luigi Bersani ieri ha incontrato una delegazione di ricercatori e studenti. Riforma senza copertura finanziaria. Il re è nudo? «Non vorrei che qualcuno avesse la memoria corta: risale a due settimane fa il siparietto di Mariastella Gelmini con Giulio Tremonti che assicuravano che le risorse ci sono. Ora il governo ha smentito il suo ministro e io spero che il ministro sia conseguente». Cosa significa conseguente? «Gelmini ha messo la faccia su questa riforma. Io mi dimetterei». Cosa significa la mancanza di soldi? «Sono senza copertura due emendamenti del governo, quello che prevede 9000 assunzioni straordinarie in sei anni (misura per noi largamente insufficiente) e quello che prevede la restituzione degli scatti stipendiali per le fasce più basse di reddito. Erano gli emendamenti grimaldello per il via libera alla riforma». Ma mancano anche i soldi per il funzionamento ordinario degli atenei? «C’è una voragine nelle casse dello Stato per l’università: un miliardo e 350 milioni sottratti dal governo. Ma così le …