Alto livello d’istruzione, contenimento degli abbandoni scolastici, progresso nello studio di scienze, tecnologia e matematica, sottoscrizione dell’Accordo di attuazione del Titolo V, maggiori risorse per l’istruzione e la ricerca: sono in sintesi le conclusioni del dibattito svoltosi all’Assemblea nazionale del Partito Democratico dell’8 e 9 ottobre a Varese.
Anche per il PD l’istruzione ha un ruolo rilevante non solo per competere e vincere con le altre economie ma anche per prevenire i sintomi di una crescente disaffezione che i giovani e le famiglie italiane cominciano a nutrire nei confronti della scuola. Il malessere trova conferma nell’incremento del numero di giovani che scelgono di frequentare scuole straniere. Sarebbe un grave errore sottovalutare la questione, perché la disaffezione – come ha scritto Galli della Loggia sul Corriere – coglie il disagio di una larga parte della società che potrebbe alimentare un sentimento di estraneità nei confronti dell’idea di Italia, della sua storia, determinando lo smarrimento del senso del nostro stare insieme, della nostra identità collettiva.
Di fronte a quest’aspetto della crisi educativa è necessario – e se ne è parlato all’assemblea del PD – riscoprire perché è ancora importante andare a scuola in Italia, recuperare i valori delle identità collettive, favorire l’affermarsi di una moderna cultura popolare e nazionale.
da Tuttoscuola