Ghizzoni: prima affrontare questione risorse poi riforma. “L’atteggiamento di totale chiusura alle proposte delle opposizioni, in particolare a quelle del Pd, è la conferma che il governo non ha alcuna intenzione di arrivare ad una riforma condivisa del sistema universitario”. Lo sostiene la capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni che sottolinea come: “nel corso dell’esame sono state bocciate tutti le nostre proposte prioritarie: dalla restituzione del maltolto agli atenei (1,5 miliardi solo per il 2011) alla autonomia responsabile, basata sulla valutazione dei risultati; dall’istituzione di borse di studio nazionali che tengano conto simultaneamente di reddito e merito degli studenti; all’arricchimento delle opportunità del diritto allo studio; dal contrasto al precariato della conoscenza con l’istituzione del contratto unico formativo di ricerca alla proposta per arrivare in cattedra in 6 anni fino al piano straordinario per portare in 6 anni almeno 15.000 ricercatori (strutturati e precari) nel ruolo di professore. Insomma sono state respinte tutte le proposte che avrebbero potuto raddrizzare un provvedimento storto e iniquo. L’unica novità, peraltro insufficiente a risolvere i problemi dei ricercatori ha, per il momento, ricevuto il ‘disco rosso’ dalla commissione bilancio perché priva di copertura finanziaria. Insomma, tutto l’esame in commissione ha dimostrato che per poter parlare seriamente di università è necessario giocare a carte scoperte e quindi sciogliere la questione delle risorse. Per questo ribadiamo che l’esame del ddl deve slittare dopo la sessione di bilancio”.
Pubblicato il 7 Ottobre 2010
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