La litania del disco rotto
Dalla festa del Pdl, Berlusconi attacca tutto e tutti nel monologo “dell’amore”. Bersani: “La sua risposta ai problemi del Paese è un comizio datato 1994 con l’aggiunta di sedici anni di assoluta inconcludenza e di aggressione ai capisaldi costituzionali”. Che si trattasse della Festa del Pdl era chiaro solo per i manifesti. Quando parla Berlusconi non è mai festa a meno che non si limiti all’auto celebrazione attraverso barzellette di pessimo gusto. Anche il suo ultimo dibattito, monologo dal palco allestito nel Castello Sforzesco di Milano si è dimostrato un vecchio e rovinato disco rotto che va avanti dal 1994. Un attacco continuo e senza pudore contro tutte le istituzioni democratiche e la magistratura rea di aver rovesciato la sovranità popolare. Il discorso è vecchio: Berlusconi attacca direttamente l’ex Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, poi la magistrutra perché “in Italia la sovranità è stata trasferita dal popolo ai pubblici ministeri”, quindi passa a Fini e finiani che lo hanno tradito e a Napoli dove non sapendo dare una spiegazione dell’ennesimo fallimento del suo governo …