Giorno: 3 Ottobre 2010

"La forza degli sconfitti", di Barbara Spinelli

Non molti mesi fa, quando Angela Merkel fu catturata da calcoli politici talmente piccoli e brevi da perdere di vista l’interesse del proprio stesso Paese al salvataggio europeo della Grecia, il filosofo Jürgen Habermas scrisse un articolo importante sulla Zeit, il 20 maggio, in cui la mise in guardia da una paura comune a tanti europei: «Il timore delle armi di distruzione di massa che sono i tabloid popolari non vi fa vedere le armi di distruzione di massa dei mercati finanziari». È una paura introversa, nazionalista, che rischia soprattutto di vanificare quello che per mezzo secolo è stato in Germania il principale punto di forza, appreso secondo il filosofo grazie all’Olocausto: un’attitudine popolare diffusa a mutare mentalità, ad assumersene le «fatiche infinite», a riconoscere che esistono necessità che generano nuove libertà. La Repubblica Federale nacque con queste qualità. Edificò con Parigi l’Europa, forte delle istituzioni federali che perfezionò in patria e che facilitarono un pensiero post-nazionale. Si accinse all’immane impresa dell’unificazione, di cui oggi celebra il decimo anniversario, e che ebbe costi altissimi: in …

"Piazza San Giovanni licenzia Berlusconi", di Stefano Corradino

Licenziamolo. E’ lo slogan portante del “NoBDay2” che ha visto sfiliare migliaia di persone in corteo a Roma. Non ci ha mai appassionato la guerra di cifre tra organizzatori e questura. Ci appassiona invece sempre osservare, siano essi mille o un milione, donne e uomini in particolare giovani che manifestano per la Costituzione, per il diritto al lavoro, allo studio, alla libertà di informazione, ad una giustizia uguale per tutti. Tanti cittadini in piazza, insieme al Popolo Viola, Libertà e Giustizia, le Agende Rosse, Articolo 21, i Comitati Dossetti per la Costituzione… “La matrice berlusconiana si e’ diffusa come un cancro in Italia. Dobbiamo estirparlo. Per questo oggi siamo qua, per ribadire il nostro ‘no’ a Berlusconi e alla cultura dell’illegalita” ha detto uno dei manifestanti in Piazza S.Giovanni in Laterano. C’e’ chi in piazza indossa magliette con su scritto ‘Se la risposta e’ Berlusconi, la domanda e’ sbagliata’. E chi invece regge cartelli con la scritta: “Non e’ necessario essere comunisti per dire no a Berlusconi, basta essere onesti”… Licenziamolo. Troppo lungo l’elenco dei …

"L'amore romantico e quello libertino", di Eugenio Scalfari

Finalmente un felice giorno di tregua politica. Il governo ha incassato un voto di fiducia sui cinque titoli del suo programma; i finiani sono determinanti alla Camera; Berlusconi continua a lanciare insulti alla magistratura, a collezionare barzellette sconce da ogni punto di vista e a magnificare il suo ruolo di demiurgo della politica mondiale; l´opposizione è unita e aggressiva. Insomma, soddisfazione per tutti e avanti finché durerà. Durerà poco, penso io, ma forse mi sbaglio. Il solo legittimamente preoccupato è Belpietro, direttore di Libero, che ancora non conosce la verità sulla causa delle sue preoccupazioni. Gli invio la mia convinta e doverosa solidarietà. Posso dunque dedicarmi oggi al tema dell´amore, come avevo promesso ai nostri lettori. Non è un tema peregrino. In una società agitata da guerre, terrorismo, crisi economica, egoismi feroci, l´amore sembra un sentimento quasi scomparso. Le donne, che dell´amore rappresentano l´elemento cardine, sono vilipese e usate come è sempre accaduto; la loro emancipazione che sembrava ormai conquistata anche se ancora parziale e imperfetta, sta regredendo e molte di loro non si oppongono …

"Una mappa senza le strade del futuro", di Giuliano Amato

Viviamo fra incertezze e inquietudini per ciò che ci aspetta e ci consola pensare che sia colpa dei politici di oggi. Guardiamo alla politica interna e vediamo i nostri leader immersi nei conflitti del loro presente e per questo lontani dai problemi del nostro futuro. Guardiamo alla politica europea e la vediamo dominata da mille localismi di cui i leader sono prigionieri e non riescono per questo a costruire il futuro comune di cui sentiamo il bisogno. Erano meglio i leader di una volta – diciamo a noi stessi – loro sì che si impegnavano sui veri problemi. Non sarò io a negarlo, è verissimo che in passato abbiamo avuto leader politici di alta statura che si sono cimentati con le questioni cruciali del tempo. Ma lo scarto che oggi constatiamo fra domande e risposte, fra bisogni e soluzioni non è solo questione di qualità personali e di attenzione maggiore o minore dedicata alle cose che contano. C’è anche il fatto che le cose che contano sono diventate dannatamente più difficili specie per chi governa …

"Le donne a caccia del lavoro", di Chiara Saraceno

In controtendenza con il resto dei paesi sviluppati ed anche con quanto era avvenuto in Italia negli ultimi dieci anni, la percentuale di donne italiane che non ha, nè cerca, lavoro ha ripreso ad aumentare e riguarda oggi quasi la metà di tutte le donne in età da lavoro – una percentuale da anni sessanta. Dimentichiamo pure gli obiettivi di Lisbona, che prevedevano un tasso di occupazione (non solo di attività) femminile pari ad almeno il 60%. Ma il fatto che la metà delle donne italiane risulta «inattiva» dovrebbe costituire un problema politico rilevante ed essere al centro dei dibattiti sullo stato non solo della nostra economia, ma della nostra società. Dovrebbe essere tra le priorità da affrontare sia da parte del governo che dell´opposizione, oltre che dei sindacati. Perché significa che la metà delle donne in età da lavoro non ha nessuna speranza di ottenere una autonomia economica ed invece deve dipendere dall´avere un marito e sperare che il matrimonio duri, senza poterne uscire se si rivelasse insopportabile. Significa che gran parte delle famiglie …